Il codice della Strada vieta espressamente di affittare la propria auto ad un privato stabilendo che “chiunque adibisce a locazione senza conducente un veicolo non destinato a tale uso è soggetto a sanzione amministrativa”.
Il privato che affitta la propria auto ad un altro privato, quindi, rischia una multa che va da 419 a 1682 euro e la sospensione della carta di circolazione da 2 a 8 mesi.
L’affitto delle auto, secondo il Codice della Strada, è consentito soltanto alle società che sono autorizzate a farlo.
Affittare l’auto legalmente, si può
In Italia, proprio per aggirare questa limitazione imposta dal Codice della Strada, è sbarcato un servizio che permette di condividere la propria auto con un privato guadagnando qualche soldo che permetterà di abbattere in parte i costi di manutenzione dell’auto. Nel servizio, infatti, non si parla di locazione o affitto del veicolo, ma di condivisione. Questo perché il guadagno che ne deriva è minore alla spesa stabilita dall’Aci necessaria alla manutenzione dell’auto stessa (4mila euro). C’è da puntualizzare, però, che il codice della Strada non pone il limite dei guadagni ma si limita a definire la locazione come “l’attività in cui il locatore, dietro corrispettivo, si obbliga a mettere a disposizione del locatario, per le esigenze di quest’ultimo, il veicolo stesso”. Non dice la spesa da non superare, dice che l’affitto non è consentito e basta.
Affittare l’auto ad un privato: come si aggira il codice della Strada
Il servizio che permette la condivisione della propria auto con un privato si trova su internet e si chiama auting.it. Come funziona il servizio? Il proprietario si registra sul portale inserendo la descrizione e i dati dell’auto con almeno una sua immagine. Inoltre comunica i giorni e le ore in cui l’auto resterà ferma e a disposizione per la condivisione e il prezzo che desidera in cambio.
Secondo coloro che gestiscono il servizio a guadagnarci sono davvero un pò tutti: il proprietario che abbatte in parte i costi di manutenzione del veicolo, chi affitta poiché risparmia fino al 30% rispetto ai canali tradizionali e l’ambiente: riducendo il parco macchine a disposizione ci sarà una ricaduta positiva sia sull’inquinamento che sui parcheggi disponibili.