Affitti brevi: arriva il Grande Fratello del Fisco

Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha firmato il decreto ministeriale che disciplina la banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati agli affitti brevi.
3 anni fa
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Arriva la banca dati degli affitti brevi. Si tratta di un vero e proprio Grande fratello degli affitti. Infatti, Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha firmato il decreto ministeriale che disciplina la banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati agli affitti brevi. La misura era prevista dal decreto legge 30 aprile 2019, n. 34.

La banca data degli affitti brevi

Il D.L. 34/2019, all’art. 13- quater, comma 4, dispone che:

ai fini della tutela dei consumatori, presso il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo è istituita una banca di dati delle strutture ricettive, nonché degli immobili destinati alle locazioni brevi ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge 24 aprile 2017, n.

50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, identificati mediante un codice da utilizzare in ogni comunicazione inerente all’offerta e alla promozione dei servizi all’utenza, fermo restando quanto stabilito in materia dalle leggi regionali (..).

Il Legislatore demandava ad un decreto del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo l’individuazione delle modalità di realizzazione e di gestione della banca di dati e di acquisizione dei codici identificativi regionali nonché le modalità di accesso alle informazioni che vi sono contenute.

Ebbene, con un ritardo di oltre due anni il decreto è stato approvato.

Il Grande fratello degli affitti brevi e la piattaforma informatica

Il decreto regolamenta le modalità di costituzione, gestione e accesso alla banca dati, nonché di acquisizione dei codici identificativi regionali, ove adottati.

Le informazioni contenute nella banca dati riguardano: tipologia di alloggio; ubicazione; capacità ricettiva; estremi dei titoli abilitativi; soggetto che esercita l’attività ricettiva; codice identificativo regionale, ove adottato, o codice alfanumerico. Il decreto è in attesa di registrazione della Corte dei Conti e successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Difatti, la banca dati raccoglie e ordina le informazioni inerenti alle strutture ricettive e agli immobili.

L’obiettivo è chiaro, contrastare con maggior vigore il fenomeno degli affitti in nero.

La piena attuazione operativa della banca data si avrà con la predisposizione della piattaforma informatica alla quale Regioni e province autonome sono tenute a trasmettere le informazioni in loro possesso necessarie per il funzionamento e l’implementazione della banca dati.

Le sanzioni sono pesanti

I soggetti titolari delle strutture ricettive ovvero  i soggetti che concedono in locazione breve immobili ad uso abitativo, i soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e i soggetti che gestiscono portali telematici, sono tenuti a pubblicare i suddetti codici identificativi nelle comunicazioni inerenti all’offerta e alla promozione della “struttura ricettiva”.

L’inosservanza di tale disposizione, comporta l’applicazione della sanzione pecuniaria da 500 euro a 5.000 euro. In caso di reiterazione della violazione, la sanzione e’ maggiorata del doppio.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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