Nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, perché il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è lo stesso uomo“, affermava Eraclito.
Parafrasando questa frase, per la burocrazia si potrebbe affermare che nessun uomo segue mai lo stesso procedimento per redigere un documento fiscale. A partire dalla denuncia dei redditi fino ad arrivare alla dichiarazione Irap 2023, ogni anno sono tanti i cambiamenti con cui dover fare i conti e a cui si deve prestare attenzione.
In questo caso, ovviamente, non è il fiume ad essere diverso, bensì le disposizioni da parte del governo e dell’Agenzia delle Entrate.
Agenzia delle Entrate: come cambia nel 2023 la dichiarazione Irap. Ecco le novità
Grazie al provvedimento numero 55548 del 28 febbraio 2023, l’Agenzia delle Entrate ha ufficialmente approvato il modello Irap 2023. Entrando nei dettagli si ricorda che il modello inerente l’imposta regionale sulle attività produttive deve essere inviato entro il 30 novembre dalle società semplici, le società in nome collettivo e in accomandita semplice. Ma non solo, anche le società e le associazioni a esse equiparate.
I soggetti IRES e le amministrazioni pubbliche, invece, devono provvedere al relativo invio entro l’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta. L’obbligo di pagare l’Irap scatta nel momento in cui un contribuente eserciti abitualmente, nel territorio italiano, delle attività volte alla produzione o allo scambio di beni o servizi. Devono provvedere all’invio di tale dichiarazione anche i soggetti in liquidazione volontaria.
A partire dal 2022, però, vi sono delle importanti novità.
A proposito di modifiche apportate al modello Irap 2023, è stata semplificata la modalità da seguire per indicare i costi del personale deducibile. Questo attraverso l’eliminazione della prima sezione del quadro IS e dei righi IS2, IS3 e IS6. Nel nuovo rigo IS7, invece, è possibile apportare la deduzione per i dipendenti a tempo indeterminato.