Aumentano i contribuenti “fai da te”. Al 23 luglio 2019, data di scadenza del 730 precompilato, sono stati 3,3 milioni gli italiani che hanno scelto di inviare in autonomia la propria dichiarazione dei redditi, con un progresso in avanti del 13,8% rispetto al 2018.
Lo rende noto l’Agenzia delle Entrate, spiegando che negli anni, la dichiarazione online ha sempre visto crescere il suo appeal: da 1,4 milioni di modelli inviati in autonomia dai contribuenti nel 2015 si è passati a 2,1 milioni nel 2016, a 2,4 milioni nel 2017 e a 2,9 milioni nel 2018.
18% dei contribuenti non ha modificato il 730
Più del 18% dei contribuenti ha scelto di trasmettere online la dichiarazione dei redditi senza apportare modifiche alla precompilata fornita dall’Agenzia delle Entrate. Si tratta per l’esattezza di 609.360 utenti che inviando la dichiarazione così come presentata dall’Agenzia delle Entrate con i dati in suo possesso, hanno deciso di non modificare nessun campo evitando così controlli successivi da parte del fisco per anomalie o vizi di forma. Si tratta per l’esattezza del 15% in più di contribuenti rispetto allo scorso anno.
La maggior parte degli italiani si affida al Caf
Nonostante ciò, resta ancora elevata la percentuale di contribuenti che si affidano a Caf o professionisti abilitati per la trasmissione della dichiarazione dei redditi. Questo perché il sistema fiscale italiano è ancora per certi versi molto complesso e per il timore di commettere errori che poi possono comportare accertamenti automatici o di merito da parte dell’Agenzia delle Entrate. Affidandosi a Un Caf, poi, il contribuente è sempre tutelato nella compilazione del modello 730 e in casi di sbagli a rispondere sarà il professionista e non il contribuente, salvo che l’errore derivi da presentazione di documenti sbagliati.
Chi ha presentato il modello 730
Ma chi sono i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi con modello 730 precompilato? Come specificato dall’Agenzia delle Entrate si tratta di:
- pensionati o lavoratori dipendenti (compresi i lavoratori italiani che operano all’estero per i quali il reddito è determinato sulla base della retribuzione convenzionale definita annualmente con apposito decreto ministeriale);
- persone che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente (es. integrazioni salariali, indennità di mobilità);
- soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;
- sacerdoti della Chiesa cattolica;
- giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali);
- persone impegnate in lavori socialmente utili;
- lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all’anno.
- personale della scuola con contratto di lavoro a tempo determinato;
- lavoratori che posseggono soltanto redditi di collaborazione coordinata e continuativa almeno nel periodo compreso tra il mese di giugno e il mese di luglio 2019 e conoscono i dati del sostituto che dovrà effettuare il conguaglio;
- produttori agricoli esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (Mod. 770 semplificato e ordinario), IRAP e IVA.