Agevolazione prima casa: se l’appartamento è scomodo non significa che sia inidoneo

Le agevolazioni per l’acquisto prima casa non spettano al contribuente che possiede un altro immobile non adatto a soddisfare le esigenze abitative del proprio nucleo familiare: ciò che conta è l'assoluta inidoneità dell'immobile ai fini abitativi.
9 anni fa
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Le agevolazioni per l’acquisto prima casa non spettano al contribuente che possiede un altro immobile non adatto a soddisfare, per dimensioni e caratteristiche complessive, le esigenze abitative del proprio nucleo familiare. La “scomodità” per i figli, anche di sesso diverso, di dover dormire nella stessa camera non equivale a inidoneità abitativa, è quanto ha stabilito la Cassazione con la sentenza n. 2278 del 5 febbraio 2016.

La vicenda processuale  sull’indebita fruizione dell’agevolazione prima casa

Con avviso di liquidazione, l’Agenzia delle Entrate accertava l’indebita fruizione dell’agevolazione prima casa nei confronti di due contribuenti, in quanto, al momento dell’acquisto, risultavano proprietari di un altro immobile nell’ambito dello stesso comune.

L’omessa motivazione dei contribuenti e il loro ricorso si basava sul ritenere inidonea l’abitazione già posseduta, a causa della presenza di due figli di sesso diverso, costretti a convivere nelle medesima camera. [tweet_box design=”box_09″ float=”none”]Agevolazione prima casa: la scomodità dell’abitazione non significa l’inidonietà[/tweet_box]

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