Agevolazioni fiscali: 10 detrazioni che usano in pochi ma fanno risparmiare quasi un milione

Farsi strada tra le agevolazioni fiscali non è sempre semplice: ne esistono più di 600, alcune usate da pochissimi contribuenti eppure potenzialmente in grado di far risparmiare quasi un milione.
7 anni fa
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Arriva a 610 l’elenco delle agevolazioni fiscali previste in Italia. Una vera e propria giungla di detrazioni soprattutto se si pensa che ce ne sono almeno una decina conosciute da non più di 200 contribuenti. Sconti su misura che però fanno risparmiare quasi un milione di euro a testa. Ma allora perché ne usufruiscono in pochi? Per via dei requisiti stringenti che ne fanno detrazioni e deduzioni di nicchia.
E’ quello che emerge dall’analisi del gruppo di valutazione impatto del Senato.

Ma quali sono le dieci detrazioni per pochi?

Detrazioni che in pochi conoscono: sconti su misura?

Ci riferiamo, in quest’ottica, ad esempio, alla tonnage tax, un’agevolazione riservata alle imprese del settore marittimo. Ne hanno usufruito solo 79 soggetti con un risparmio medio di 290 mila euro a testa. Esiste anche la deduzione per le cooperative che distribuiscono compensi ai soci: 169 soggetti richiedenti per 75 mila euro di media detratte a testa. E così anche l’esenzione dall’Ires del reddito d’impresa che deriva dall’affitto di immobili: 90 soggetti l’hanno ottenuta scontando in media quasi 200 mila euro a testa. Nella lista delle detrazioni di nicchia ci sono anche il credito d’imposta per i produttori indipendenti di audiovisivi, sfruttato da 26 contribuenti con un risparmio sulle tasse di 960 mila euro a testa.

Possono sembrare privilegi per pochi ma quest’ultima agevolazione concorre in maniera fondamentale a tenere in piedi il cinema italiano e quindi, indirettamente, ne traiamo beneficio tutti. In questa prospettiva ben si comprende anche l’esistenza dello sconto per le associazioni di volontariato che comprano ambulanze o mezzi antincendio.

In Italia ci sono troppe detrazioni?

Il Consiglio dell’Unione europea ha invitato più volte l’Italia a ridurre il numero «l’uso e la generosità delle esenzioni». Un paio di anni fa qualcosa si mosse in questa direzione ma Confindustria mise in guardia prevedendo un conseguente e inevitabile aumento della pressione fiscale e quindi non se ne fece più nulla.

 Il compromesso sta nel misurare il costo per lo Stato a fronte dei benefici che assicurano queste detrazioni.

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Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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