Buongiorno Dottoressa.
La legge 104, infatti, non si basa sulla percentuale di invalidità posseduta ma soltanto sul riconoscimento dell’handicap. Si tratta di due cose ben distinte poiché se da una parte l’invalidità civile riguarda la riduzione delle capacità lavorative, la legge 104 si basa sulla riduzione dell’autonomia personale e sui rapporti sociali della persona disabile.
Questo significa che non in tutti i casi di disabilità appurata viene concessa la legge 104 ma solo nei casi di handicap, ovvero quando viene riconosciuto un disagio nella partecipazione sociale della persona facendo riferimento a difficoltà oggettive e soggettive sociali e culturali.
La persona con handicap è quella che presenta minorazione fisica o psichica che causa difficoltà nell’apprendimento, nell’integrazione sociale e lavorativa tale da pregiudicarne i processi sociali e portandola all’emarginazione.
I benefici della Legge 104, quindi, vengono concessi non tanto su requisiti medico-legali quanto su criteri medico-sociali e non vi è correlazione tra la percentuale di invalidità e il riconoscimento della legge 104.
Se la legge 104 le venisse riconosciuta potrebbe fruirne anche in costanza di rapporto di lavoro visto che i benefici collegati alla misura sono sia per i familiari che assistono disabile che per il disabile stesso per se stesso.