Avvisi bonari stop a agosto e dicembre: le direttive dell’Agenzia Entrate

Il decreto Adempimenti dice stop all’invio di avvisi bonari e lettere di compliance ad agosto e dicembre. L’Agenzia spiega le deroghe
6 mesi fa
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stop avvisi bonari
Foto © Investireoggi

L’Agenzia Entrate spiega quando non si applica lo stop all’invio di avvisi bonari e lettere di compliance previsto dal comma 1 art. 10 del c.d. decreto Adempimenti (d. lgs. n. 1 del 2024). Si tratta dei casi di “indifferibilità e urgenza”. Chiarisce, quindi, cosa si intende con queste due terminologie e indica alcuni esempi che vi rientrano.

Inoltre, individua esattamente ciò che ricade nello stop. Si tratta di una ulteriore boccata di ossigeno che giunge ai contribuenti italiani in aggiunta a quando già stabilito con l’art.

37 decreto-legge n. 223 del 2006, ai sensi del quale

sono sospesi dal 1° agosto al 4 settembre di ciascun anno i termini per la trasmissione dei documenti e delle informazioni richiesti ai contribuenti dall’Agenzia delle Entrate o da altri enti impositori.

Per lo stesso periodo anche i termini entro cui fare i pagamenti.

Cosa rientra nello stop del decreto Adempimenti

Con il decreto Adempimenti, il legislatore stabilisce che nel mese di agosto e dicembre di ogni anno è sospeso l’invio ai contribuenti di:

  • comunicazioni concernenti gli esiti dei controlli automatizzati delle dichiarazioni di cui agli articoli 36-bis del DPR n. 600 del 1973 e 54-bis del DPR n. 633 del 1972
  • comunicazioni concernenti gli esiti dei controlli formali delle dichiarazioni, di cui all’articolo 36-ter del DPR n. 600 del 1973
  • comunicazioni concernenti gli esiti della liquidazione delle imposte dovute sui redditi assoggettati a tassazione separata
  • lettere di invito per l’adempimento spontaneo.

Si tratta, in sostanza, dello stop ai c.d. avvisi bonari e delle lettere di compliance. Dal 1° agosto al 31 agosto e dal 1° dicembre al 31 dicembre di ogni anno i contribuenti possono stare sereni. Si fa per dire. Significa solo che in questi due mesi non dovranno tanto preoccuparsi di controllare la cassetta della posta o la PEC in quanto non ci saranno comunicazioni dall’Agenzia Entrate.

Avvisi bonari e lettere compliance: quando non vale lo stop

Tuttavia, non c’è da essere così tanto sereni.

Infatti, lo stesso decreto Adempimenti dice che l’Agenzia potrà comunque inviare, nei predetti mesi, gli avvisi bonari e le lettere di compliance laddove si tratti di casi di “indifferibilità e urgenza”.

Ci si chiedeva quali fossero le ipotesi di indifferibilità e urgenza. Ebbene, la stessa Agenzia lo ha specificato nella circolare di chiarimenti sul decreto Adempimenti (Circolare n. 9/E del 2024). Qui, a titolo esemplificativo (e non esaustivo), l’Amministrazione Finanziaria precisa che può trattarsi di situazioni in cui sussiste pericolo per la riscossione.

Quindi, casi in cui la mancata spedizione della comunicazione o notifica dell’atto pregiudichi il rispetto dei termini di prescrizione e decadenza previsti in materia di riscossione, con conseguente rischio di compromettere il recupero delle somme dovute. In pratica sono le ipotesi in cui se non si notifica l’avviso o la lettera l’Agenzia perde poi il diritto alla pretesa tributaria perché scadono i termini di accertamento.

Rientrano nei casi di indifferibilità e urgenza anche l’invio di comunicazioni o atti che prevedono l’inoltro di una notizia di reato ai sensi dell’articolo 331 del codice di procedura penale e l’invio di comunicazioni o atti destinati a soggetti sottoposti a procedure concorsuali, ai fini della tempestiva insinuazione nel passivo.

Riassumendo

  • il decreto Adempimenti dice stop all’invio di avvisi bonari e lettere di compliance nei mesi di agosto e dicembre di ogni anno
  • lo stop non trova applicazione dei casi di indifferibilità e urgenza
  • l’Agenzia Entrate nella Circolare n. 9/E del 2024 spiega alcuni esempi di ipotesi di indifferibilità e urgenza
  • ad esempio, lo stop non si applica se è compromesso il diritto al recupero delle imposte o se trattasi di notifica avente ad oggetto un reato
  • la sospensione del decreto Adempimenti si aggiunge a quella già prevista dall’art. l’art. 37 decreto-legge n. 223 del 2006.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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