Agroalimentare: il ruolo del trasporto a temperatura controllata per competere in un settore chiave per l’economia italiana

Il trasporto a temperatura controllata valorizza il settore agroalimentare, che incide per quasi il 4% del Pil italiano con 66 miliardi di euro di fatturato all'anno.
4 settimane fa
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Trasporto a temperatura controllata per valorizzare l'agroalimentare italiano
Trasporto a temperatura controllata per valorizzare l'agroalimentare italiano © Licenza Creative Commons

Il settore agroalimentare italiano si conferma un pilastro fondamentale per il Paese, con un fatturato di circa 676 miliardi di euro, pari a circa il 15% del valore prodotto dall’intera economia nazionale. 

Il dato, evidenziato dall’ultimo Annuario dell’Agricoltura italiana del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), pubblicato a dicembre 2024, riflette il valore della filiera nel suo complesso, che comprende, oltre all’agricoltura, all’industria alimentare e all’intermediazione, anche i risultati derivanti dalla distribuzione e dalla ristorazione.

Quello agroalimentare è anche il primo settore manifatturiero in Italia, come riportato da The European House-Ambrosetti, con oltre 66 miliardi di euro di valore aggiunto generato: si tratta del contributo reale che il settore apporta al PIL nazionale (3,8% del PIL), calcolato come differenza tra il valore complessivo della produzione e il costo dei beni e servizi utilizzati.


Un indicatore diverso e complementare rispetto al valore delle esportazioni, che nello stesso anno ha raggiunto il record di 69,1 miliardi di euro.

Si tratta di risultati che, oltre a mettere in luce il ruolo strategico della filiera agroalimentare italiana, ne certificano al contempo l’eccellenza, frutto dell’impegno costante delle aziende del settore nel curare nel dettaglio ogni fase del processo, dalla produzione alla distribuzione.

Il tutto sempre con il primario obiettivo di contraddistinguersi sul mercato di riferimento per prodotti agroalimentari di qualità, dalle proprietà organolettiche inalterate e sicuri dal punto di vista igienico-sanitario. 

In questo contesto, lo sforzo maggiore è richiesto per gli alimenti deperibili, vale a dire tutti quelli che tendono a deteriorarsi piuttosto rapidamente se non vengono manipolati seguendo delle procedure rigorose.


Preservare la qualità degli alimenti deperibili impatta anche sull’export

Tra gli alimenti deperibili è possibile annoverare i prodotti freschi, quelli termosensibili e i surgelati, che, lungo ogni fase della filiera, devono essere tutti gestiti nel rispetto della catena del freddo, vale a dire mantenendo sempre determinate temperature. Nel dettaglio, si va dagli intervalli di 2°C- 4°C per i freschi, a quelli di 8°C- 25°C per i termosensibili, fino ai -25°C per i surgelati. 

Gestire questi prodotti senza rispettare tali range di temperatura può innescare quei processi di degradazione che, attraverso la proliferazione batterica e le alterazioni chimiche, contribuiscono a compromettere la qualità degli alimenti, con conseguenze sia per la sicurezza alimentare del consumatore sia per il valore commerciale dei beni stessi. Per svolgere ogni operazione lungo la supply chain nel rispetto della catena del freddo è quindi fondamentale per le aziende che le attività di logistica e trasporto siano a temperatura controllata

In questo modo, è possibile preservare al meglio quello che è un vero e proprio patrimonio per il nostro Paese – basti pensare che i soli surgelati hanno raggiunto un fatturato di 5,8 miliardi di euro, come rilevato dall’ultimo rapporto annuale dell’Istituto Italiano Alimenti Surgelati (IIAS).

Naturalmente, il trasporto a temperatura controllata gioca un ruolo determinante anche nell’export dell’agroalimentare, dato che permette alle aziende di preservare la freschezza e la qualità dei prodotti anche per l’estero: un aspetto che contribuisce ad accrescere la competitività e a rafforzare la posizione sui mercati internazionali.

 

Il tutto all’interno di un contesto, quello delle esportazioni, che nell’ultimo anno ha toccato il valore record di 69,1 miliardi di euro, come fa sapere Coldiretti in una elaborazione di dati Istat.

Per accrescere la competitività le aziende agroalimentari puntano sull’outsourcing

Alla luce dell’importanza di operare nel rispetto della catena del freddo lungo tutta la filiera e della complessità che ciò al tempo stesso comporta, in genere le aziende dell’agroalimentare scelgono di puntare sull’outsourcing, rivolgendosi a operatori specializzati nei servizi a temperatura controllata per fare in modo che ogni attività venga svolta correttamente.

Ne costituisce un esempio STEF, lo specialista europeo attivo in Italia da oltre 40 anni, che si contraddistingue per un trasporto a temperatura controllata effettuato con mezzi refrigerati equipaggiati da sistemi che permettono un monitoraggio costante, nonché supportato da appositi software di gestione proprietari.

Questo modello operativo, che è anche risultato conforme alla norma ISO 9001:2015, si avvale inoltre di una serie di piattaforme a temperatura controllata: una fitta rete di infrastrutture logistiche, strategicamente ubicate su tutto il territorio nazionale, in grado di soddisfare le esigenze di distribuzione delle più diverse realtà dell’agroalimentare. 

Naturalmente, affidarsi a realtà in grado di mettere a disposizione soluzioni di trasporto su misura, con cui evitare qualsiasi sbalzo termico, risulta fondamentale per le aziende tanto per favorire la freschezza dei prodotti quanto per ridurre l’impatto che gli sprechi alimentari possono avere sui costi della filiera e tutelarsi sul piano reputazionale.

L’approccio adottato da operatori specializzati come STEF favorisce il rispetto della catena del freddo fino alla fase di distribuzione finale, dove a raccogliere il testimone sono i canali dei grossisti, i negozi al dettaglio, il comparto Ho.Re.Ca e la grande distribuzione organizzata (GDO).

Per far sì che i prodotti deperibili arrivino in perfette condizioni qualitative al consumatore, è quindi altrettanto importante che anche questi attori mantengano gli alimenti entro i corretti intervalli di temperatura.

 

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