Al via disoccupazione anche per i lavoratori dello spettacolo

Anche i lavoratori autonomi dello spettacolo avranno diritto all’indennità di disoccupazione a partire dal 2022.
3 anni fa
2 minuti di lettura
spettacolo
Foto © Licenza Creative Commons

Arriva l’indennità di disoccupazione anche per i lavoratori autonomi dello spettacolo. A partire dal 1 gennaio 2022 color che svolgono attività strettamente collegate con lo spettacolo e intrattenimento potranno beneficiare degli ammortizzatori sociali contro la perdita involontaria del lavoro.

Lo prevede un passaggio del decreto Sostegni bis (Dl n. 73/2021) che istituisce una forma di tutela a favore dei lavoratori dello spettacolo. Categoria particolarmente colpita dalla crisi pandemica del 2020 e 2021.

Disoccupazione per lavoratori dello spettacolo

L’indennità di disoccupazione involontaria si chiama ALAS (indennità mensile per la disoccupazione involontaria) ed è abbastanza simile alla Naspi che riguarda la generalità dei lavoratori subordinati del settore privato.

Per averne diritto è necessario essere iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori dello Spettacolo (FPLS) presso l’Inps. Bisognerà inoltre possedere i seguenti requisiti al momento della richiesta:

  • non avere in corso rapporti di lavoro autonomo o subordinato;
  • non essere beneficiari di reddito di cittadinanza;
  • aver maturato almeno 15 giornate di contribuzione nel FPLS;
  • non essere titolari di trattamento pensionistico;
  • avere un reddito relativo all’anno solare precedente alla presentazione della domanda non superiore a 35.000 euro.

L’indennità di disoccupazione ALAS è incompatibile con altre prestazioni di disoccupazione involontaria.

Quanto spetta

L’indennità di disoccupazione per i lavoratori dello spettacolo che svolgono attività in maniera autonoma è pari al 75% del reddito imponibile ai fini previdenziali. Tale reddito risulterà dai versamenti contributivi effettuati al FPLS relativamente all’anno in cui si è concluso l’ultimo rapporto di lavoro autonomo e all’anno solare precedente, rapportato per il numero di mesi di contribuzione.

Se il reddito è superiore a 1.227,55 euro mensili si aggiunge il 25 per cento della differenza tra il reddito medio mensile e la cifra di cui sopra entro un massimale di 1.335,40 euro. Per questo tipo di indennità non è prevista la riduzione mensile del 3% dell’assegno come avviene per la Naspi.

Durata e domanda

L’indennità di disoccupazione per i lavoratori dello spettacolo è riconosciuta, come per la Naspi, per un numero di giornate pari alla metà delle giornate di contribuzione versata o accreditata al FPLS.

Analogamente alla Naspi, la domanda di ALAS va effettuata all’Inps direttamente per via telematica o tramite patronati entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. A differenza della Naspi, il periodo massimo indennizzabile da parte dell’Inps è di sei mesi.

Contributi figurativi

Come per la Naspi, è riconosciuto ai lavoratori dello spettacolo che percepiscono l’ALAS la contribuzione figurativa rapportata al reddito medio mensile. Il limite massimo di retribuzione è pari a 1,4 volte l’importo massimo mensile dell’indennità che per il 2021 è di 1.869,56 euro. Tale limite è rivalutato annualmente in base agli indicatori Istat.

Da ricordare che l’indennità così riconosciuta per i lavoratori dello spettacolo comporta un versamento aggiuntivo di contributi al Inps pari al due per cento del reddito imponibile. Il finanziamento della prestazione sarà così garantito da un maggiore gettito di contributi al FPLS dal 1 gennaio 2022.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

Lascia un commento

Your email address will not be published.

SelfyConto
Articolo precedente

I migliori 4 migliori conti correnti per i giovani, le offerte del momento

Tim Motorola
Articolo seguente

Tim: solo per oggi smartphone Motorola a 199,90 euro col 5G, si risparmiano 170 euro