Si moltiplicano le denunce per truffa ai danni dello Stato per il reddito di cittadinanza. Non passa giorno che i notiziari non riportino episodi scandalosi di appropriazione indebita di denaro pubblico.
Eppure il governo e la compagine politica che lo sostiene tira dritto e finanzia il reddito di cittadinanza anche per il 2022. Potenziandone addirittura i fondi. La scena sembra quella del Titanic che vede l’orchestra suonare imperterrita mentre la nave cola a picco.
Reddito di cittadinanza, migliaia di truffe milionarie
L’ennesimo episodio di truffa questa volta riguarda una banda di romeni.
L’operazione ha portato agli arresti 16 persone e centinaia di indagati, molti anche all’estero. Sventata una truffa da 60 milioni di euro, una delle tante. Solo una settimana fa i Carabinieri avevano scovato altre 4.839 posizioni irregolari in cinque regioni del Sud.
Ma non è solo il Mezzogiorno a essere interessato all’albero della cuccagna del reddito di cittadinanza. L’operazione della Guardia di Finanza ha interessato anche le province di Cremona, Lodi, Brescia, Pavia e Milano, oltre a quelle di Andria, Barletta e Agrigento.
Scarsi controlli alla base degli illeciti
Da quanto capitato finora e che continua a suscitare indignazione generale, quello che non funziona del reddito di cittadinanza sono i controlli. Sono fatti male o non vengono fatti per niente. Tutto si basa sull’accertamento documentale che può essere benissimo falso.
Taroccare una carta d’identità o un indirizzo di residenza non è impresa difficile per bande di rumeni dediti a questo tipo di illeciti. Poi ci sono i Caf compiacenti che raccolgono le domande di reddito di cittadinanza da inviare all’Inps.
L’Inps inizia a pagare e quando salta fuori che i soldi non erano dovuti, difficilmente si è in grado di recuperarli, soprattutto se sparisco all’estero.
Ci si domanda ancora se il problema non si alla radice e se non sia risolvibile una volta per tutte. Il Movimento 5 Stelle continua a difendere la bontà e utilità del reddito di cittadinanza, ma è del tutto evidente che sia un fallimento totale anche per aiutare i beneficiari a trovare lavoro.
Non sarebbe meglio a questo punto ripristinare i lavori socialmente utili come 20 anni fa dove lo Stato paga e aiuta i bisognosi in cambio di prestazioni lavorative?