Se il Comune non delibera nuove aliquote IMU per l’anno si arrangia. Non sarà più valida la regola secondo cui si considerano valide quelle deliberate l’ultimo anno antecedente a quello di calcolo. Possiamo sintetizzare così uno degli ultimi emendamenti approvati alla Manovra di Bilancio 2023. E che di seguito ci apprestiamo a spiegare.
Mentre scriviamo, ricordiamo che la finanziaria si trova ancora sotto l’esame parlamentare per la sua approvazione definitiva. Dovrà approdare in Gazzetta Ufficiale entro il 31 dicembre 2022 altrimenti si rischia l’esercizio provvisorio.
Questo significa anche un’altra cosa. Cioè che quanto stiamo per scrivere dovrà poi trovare conferma nel testo definitivo della Manovra. Ma intanto, salvo colpi di scena, per adesso la misura è prevista.
Quando si paga l’IMU
Per capire la portata della novità, occorre per forza richiamare quelle che sono le attuali regole in merito all’utilizzo delle aliquote IMU per il calcolo del tributo.
L’imposta, come noto è di competenza comunale. Nel senso che il gettito che ne deriva finisce nelle casse del Comune dove si trovano gli immobili. L’IMU si paga sul possesso dell’immobile.
Il calcolo e il pagamento è fatto in acconto e saldo. L’acconto scade il 16 giugno, mentre il saldo il 16 dicembre dello stesso anno. Chiaro è che, se la scadenza cade di sabato, o in un giorno rosso a calendario, si slitta al primo giorno lavorativo successivo.
Per il calcolo del tributo si utilizzano le aliquote deliberate dal comune in cui si trovano gli immobili. I comuni, tuttavia, devono comunque attenersi a quanto stabilito dal legislatore, il quale prevede comunque delle aliquote basi. Su queste aliquote di base poi i Comuni possono giocare in diminuzione o in aumento con l’apposita delibera.
Aliquote IMU, regole attuali e novità in arrivo
Detto ciò, le attuali regole (quindi, senza considerare le novità della Manovra di Bilancio 2023) prevedono che:
- l’acconto è da calcolarsi con le aliquote IMU dell’anno prima;
- il saldo è calcolato con le aliquote deliberate per l’anno in corso.
Se il Comune non delibera nuove aliquote IMU per l’anno in corso allora il saldo si calcola con le aliquote IMU dell’anno prima, anche se c’è la delibera ma questa è pubblicata, sul sito internet del Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze, dopo il 28 ottobre dello stesso anno.
Esempio
Per il calcolo dell’acconto IMU 2022 vanno utilizzate le aliquote 2021. Per il saldo IMU 2022, queste le regole da considerare:
- se il comune ha deliberato nuove aliquote IMU 2022 e la relativa delibera risulta pubblicata entro il 28 ottobre 2022, allora il saldo del 16 dicembre andava liquidato con le nuove aliquote;
- laddove invece, il comune non ha deliberato nuove aliquote oppure le ha deliberate ma la delibera risulta pubblicata dopo il 28 ottobre 2022, allora anche il saldo di dicembre andava calcolato con quelle 2021.
La Manovra di Bilancio 2023 ora, per il futuro, cambia lo scenario e stabilisce che in mancanza di una delibera approvata e pubblicata nei termini di legge, si applicano le aliquote IMU base previste dalla legge. Pertanto non più quelle in vigore l’anno prima.