In Redazione di Investire Oggi è arrivato un interessante quesito sull’IMU, in particolare sulle aliquote 2025 che da quest’anno i Comuni dovranno caricare sul portale del Federalismo Fiscale utilizzando una specifica app.
Buongiorno, ho letto che da quest’anno se il Comune non redigerà e trasmetterà il nuovo prospetto delle aliquote IMU con l’applicazione “Gestione IMU” si applicheranno le aliquote IMU base. Ciò varrà fin quando il Comune non approverà una prima delibera secondo le nuove modalità. Non mi è del tutto chiaro però quali saranno le conseguenze per i contribuenti. Potreste chiarirmi meglio la situazione?
Cosa cambia da quest’anno con le aliquote IMU?
Con effetti dal periodo d’imposta 2025, dunque da quest’anno, scatta in capo ai Comuni ’obbligo di redigere la delibera di approvazione delle aliquote dell’IMU tramite l’elaborazione del c.d. Prospetto delle aliquote: accedendo all’applicazione informatica Gestione IMU disponibile nel Portale del federalismo fiscale.
Tale applicazione consente, previa selezione delle fattispecie di interesse del comune tra quelle individuate con il decreto MEF, di elaborare il prospetto delle aliquote, che forma parte integrante della delibera stessa (vedi c. 757 L.n°160/2019).
Aliquote IMU. Le scadenze da rispettare
Sulle scadenze:
- l’elaborazione e la trasmissione del prospetto delle aliquote al Dipartimento delle Finanze da parte dei Comuni deve avvenire entro il 14 ottobre tramite la suddetta app;
- la loro pubblicazione sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre è condizione di efficacia delle nuove aliquote (vedi c.762 e c.767 Ln°160/2019)
Attenzione però, ci sono dei casi in cui anche se tardive le aliquote sono comunque valide.
Si pensi ad esempio alle delibere adottate dai Comuni in dissesto finanziario, in quanto essi sono tenuti a deliberare le aliquote nella misura massima consentita (art. 251 del D. Lgs. n. 267 del 2000); a quelle adottate nell’esercizio del potere di autotutela amministrativa volto all’eliminazione di un vizio di legittimità o alla correzione di un errore materiale.
Detto ciò, semplificando la procedura di redazione delle aliquote, i Comuni hanno la possibilità di aumentare le aliquote IMU per incassare di più.
Si parte dalla aliquote base che sono quelle fissate per ciascuna tipologia di immobile/categoria catastale dalla L.n°160/2019.
A partire da queste, la legge riconosce agli Enti Locali un’autonomia di intervento sulle aliquote:
- entro dei massimali stabiliti sempre dalla Legge citata;
- rispetto a quelle specifiche fattispecie impositive individuate dal decreto 7 luglio 2023 e ss.mm.ii
Attenzione: I comuni, anche nel caso in cui non intendano diversificare le aliquote, devono, comunque, redigere la delibera di approvazione delle stesse accedendo alla suddetta applicazione informatica.
IMU 2025 con le aliquote base. Chi risparmierà?
Sulla base della ricostruzione fatta fin qui, è lecito chiedersi quali sarebbero le conseguenze in capo ai Comuni che non si attengono alle suddette indicazioni.
Ebbene, così rispondiamo al quesito del nostro lettore, in mancanza dell’elaborazione e della trasmissione del suddetto prospetto secondo le modalità fin qui in esame, si applicheranno le aliquote IMU di base.
Aliquote base e autonomia comunale 2025 | ||
Fattispecie | Aliquote base | Autonomia comunale |
Abitazione principale A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze | 0,5% (con detrazione di 200 euro)
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Aumento dello 0,1% o diminuzione fino all’azzeramento.
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Fabbricati rurali strumentali (art. 9, comma 3-bis del D.L. n. 557/1993) | 0,1%
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Al ribasso, fino all’azzeramento
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Terreni agricoli | 0,76% | Aumento sino all’1,06% o diminuzione fino all’azzeramento |
Immobili produttivi “gruppo “D” | 0,86%, di cui: la quota pari allo 0,76% allo Stato, la quota eccedente ai Comuni | Aumento sino all’1,06%
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Altri fabbricati
(fabbricati diversi da: abitazione principale, fabbricati del gruppo catastale D, fabbricati merce, fabbricati rurali strumentali) |
0,86%
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Aumento sino all’1,06% (in alcuni casi elevabile all’1,14% – in ipotesi ex comma 755 L.n°160/2019) o diminuzione fino all’azzeramento
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Aree fabbricabili | 0,86%
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Aumento sino all’1,06% (elevabile all’1,14% in ipotesi ex comma 755 L.n°160/2019) |
Tali aliquote di base continueranno ad applicarsi sino a quando il comune non approvi una prima delibera secondo le modalità sopra indicate. Con impatti diretti sul calcolo dell’IMU.
Ciò in molti casi garantirà un risparmio ai contribuenti che godranno delle aliquote più basse. Non diciamo nella totalità dei casi perchè il Comune potrebbe anche aver deciso in precedenza di abbassare le aliquote sotto quelle base. Ma sempre nei limiti dell’autonomia che gli riconosce la legge.
Fino allo scorso anno invece, laddove il Comune non rispettava le scadenze di ottobre (o approvava la delibera in ritardo), per l’anno in corso (anno N) si applicavano le aliquote in essere per l’anno precedente (N-1).
Riassumendo…
- Obbligo per i Comuni: dal 2025, i Comuni devono redigere la delibera delle aliquote IMU tramite l’app “Gestione IMU” e trasmetterla al Dipartimento delle Finanze entro il 14 ottobre.
- Aliquote base: se un Comune non trasmette la delibera, si applicheranno le aliquote base stabilite dalla Legge n. 160/2019 per ogni tipologia di immobile.
- Autonomia comunale: i Comuni possono aumentare o diminuire le aliquote rispetto a quelle base, ma devono rispettare i massimali e le fattispecie individuate dalla legge.
- Scadenze e pubblicazione: la delibera deve essere pubblicata sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre per entrare in vigore.
- Conseguenze per i contribuenti: se il Comune non rispetta le scadenze, i contribuenti beneficeranno delle aliquote base, con possibili risparmi rispetto agli anni precedenti