Novità aliquote IMU, tutto rinviato al 2025 (decreto Proroghe)

La legge di conversione del decreto Proroghe, approdata in GU, rimanda almeno al 2025 l’entrata in vigore delle novità per le aliquote IMU
12 mesi fa
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Imu
Foto © Pixabay

Prima dal 2023, poi dal 2024 e adesso dal 2025. Parliamo dell’entrata in vigore delle novità riguardo l’utilizzo delle aliquote IMU in sede di calcolo del saldo d’imposta di dicembre. Lo slittamento è legato ad un’altra misura. In sostanza slittando quest’ultima slitta anche la novità delle aliquote.

Ma andiamo con ordine, ricordando in primis che l’IMU è un tributo di competenza del comune in cui si trovano gli immobili oggetto d’imposta. Si paga in acconto e saldo. L’acconto scade il 16 giugno di ogni anno e il saldo il 16 dicembre dello stesso anno.

Se la data cade di sabato o domenica si passa al primo giorno lavorativo successivo.

Dunque, l’acconto IMU 2023 era da pagarsi entro il 16 giugno 2023. Mentre il saldo è in scadenza il 18 dicembre 2023 (visto che il 16 dicembre è sabato). Il versamento può anche farsi in unica soluzione entro la stessa scadenza del saldo.

Il calcolo dell’acconto e del saldo

La legge sull’IMU (commi 738-783 legge di bilancio 2020) stabilisce delle aliquote di base su cui ogni comune è legittimato a deliberare in aumento o in diminuzione nei limiti fissati dalla legge stessa. Tale delibera, per essere efficace per l’anno in corso, deve essere pubblicata sul sito del MEF entro il 28 ottobre del medesimo anno.

Detto ciò, regola da sempre vuole che l’acconto di giugno è da calcolarsi con le aliquote deliberate dal comune l’anno precedente. O, se assenti, con quelle pubblicate l’anno ancor prima. Il saldo, invece:

  • è da calcolarsi con le eventuali nuove aliquote deliberate dal comune per l’anno in corso. Ma ciò solo a condizione che la nuova delibera risulti pubblicata sul sito del MEF entro il 28 ottobre dell’anno medesimo;
  • ovvero con le stesse aliquote dell’acconto, laddove il comune non abbia deliberato nuove aliquote per l’anno in corso. Oppure anche se deliberate non risultano pubblicate sul sito del MEF entro il 28 ottobre dell’anno stesso.

Aliquote IMU con novità rinviate al 2025

Su detta regola relativa all’utilizzo delle aliquote è da ultimo intervenuto il comma 837 della legge di bilancio 2023.

La norma stabilisce che nel caso in cui il comune non deliberi nuove aliquote ovvero se le delibera ma NON sono pubblicate entro il 28 ottobre, allora il saldo deve calcolarsi con le aliquote IMU di base previste dalla legge e non più con le stesse aliquote dell’acconto.

Il menzionato comma 837, tuttavia, lega l’entrata in vigore di tale novità all’entrata in vigore di altra novità. Ossia all’obbligo per i comuni di fornire al MEF il “Prospetto delle aliquote IMU” da pubblicare, utilizzando l’apposita applicazione informatica messa a disposizione sul portale del MEF medesimo. Un obbligo che sembrava dovesse entrare in vigore già nel 2023. Poi, invece, rimandato al 2024 e adesso al 2025 (decreto Proroghe).

Il rinvio è dovuto alle difficoltà che i comuni hanno riscontrato fase di implementazione dell’elaborazione del Prospetto e all’esigenza di considerare alcune fattispecie attualmente non previste.

Dunque, anche per il 2023 e 2024, per il saldo IMU saranno applicate le regole utilizzate fino ad oggi. Quindi, è da calcolarsi con le nuove aliquote IMU deliberate dal comune per l’anno in corso, ma solo a condizione che la nuova delibera risulti pubblicata entro il 28 ottobre del medesimo anno d’imposta.

Viceversa, il saldo IMU dovrà calcolarsi le stesse aliquote dell’acconto, se il comune non ha deliberato nuove aliquote per l’anno in corso oppure anche se deliberate non risultano pubblicate sul sito del MEF entro il 28 ottobre dell’anno stesso.

Riassumendo…

  • slitta ancora di un anno la novità sulle aliquote IMU da utilizzare in sede di calcolo del saldo di dicembre
  • tutto è rinviato almeno al 2025
  • quindi, anche il saldo IMU 2023 deve calcolarsi:
    • con le nuove aliquote 2023 deliberate dal comune per l’anno in corso, ma solo a condizione che la nuova delibera risulti pubblicata sul MEF entro il 28 ottobre 2023
    • con le stesse aliquote dell’acconto 2023, se il comune non ha deliberato nuove aliquote per l’anno in corso oppure anche se deliberate non risultano pubblicate sul sito del MEF entro il 28 ottobre 2023.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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