Alitalia ha problemi con il fisco. Ai problemi di bilancio che vede la compagnia aerea perdere due milioni di euro al giorno, si aggiungono adesso anche le grane con l’Agenzia delle Entrate. Alitalia, si sa, ha bisogno come il pane dei 400 milioni di liquidità che il governo le ha già assegnato. Soldi che rischiano di essere intaccati da un battaglia fiscale che può avere conseguenze disastrose.
Secondo il fisco, allertato da un esposto di un sindacato minoritario, piloti e hostess avrebbero pagato il 50% di tasse in meno sulla parte della retribuzione variabile.
Alitalia, sbagli i calcoli
Secondo i sindacati sarebbe stata proprio Alitalia a sbagliare i calcoli. Sono però i lavoratori a dover pagare subito, in attesa ovviamente di chiarimenti, oltre al dovuto, multe ed interessi. Ma il salasso non durerà solo un anno. Piloti e hostess, sempre che l’Agenzia delle Entrate non torni sui propri passi visto che c’è un confronto in corso, saranno costretti a pagare le cartelle per un periodo che va dal 2014 a oggi. In media 4.000 euro all’anno.
L’Inps reclama 40 milioni di euro
Ma è soprattutto per l’azienda che il conto è salatissimo: fino a 40 milioni di euro per mancati versamenti all’Inps. Il motivo? Sbagliando i calcoli degli stipendi, almeno nell’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, sono stati versati meno contributi previdenziali. Ed ora bisogna correre ai ripari. Non solo. Il commissario Leogrande, che cerca la sponda con le principali organizzazioni sindacali, dall’Anpav a Cgil, Cisl e Uil, ha anche il problema della cig anticipata ma che non è stata ancora corrisposta all’azienda.
Tagli in arrivo per coprire i costi
In attesa di avere delle risposte dal ministero il commissario unico e il direttore generale Giancarlo Zevi sono al lavoro per comprimere le spese. Da un lato si stanno rivedendo i contratti di leasing, dall’altro si studia un taglio di 8 aeromobili che comporterebbe una riduzione dei costi. Previsti anche esuberi che, il governo è d’accordo, potrebbero usufruire di scivoli e prepensionamenti. Riducendo così al minimo l’impatto sociale. Per fare questo però sarà necessario creare una newco, mentre dovrà essere il Tribunale a dichiarare la cessazione dell’esercizio d’impresa da parte dell’Alitalia in gestione commissariale.
Nella newco – il ministro Patuanelli immagina una holding – dovrebbero essere divise in tre le attività aziendali principali. Una dedicata alla parte volo (razionalizzata e con i dipendenti necessari a garantire il pareggio), una alla manutenzione e l’ultima all’handling. I debiti e gli esuberi resterebbero invece in capo alla bad company, gestiti cioè dall’Alitalia in liquidazione. Ma prima c’è il dossier fisco da risolvere.