L’allarme sui conti Inps affossa la riforma delle pensioni di Salvini, verso Quota 41 per tutti?

L'allarme sui conti Inps è l'ennesimo macigno sulla riforma delle pensioni voluta dalla Lega, possibile solo Quota 41 per tutti.
3 mesi fa
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Allarme conti Inps, addio riforma pensioni e ok solo a Quota 41 per tutti
Allarme conti Inps, addio riforma pensioni e ok solo a Quota 41 per tutti © Licenza Creative Commons

L’audizione alla commissione di controllo degli enti previdenziali del presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps, Roberto Ghiselli, ha riempito le prime pagine dei giornali di questa settimana. E’ stato lanciato l’ennesimo allarme sui conti dell’Inps, che passerebbero da un attivo patrimoniale di 23 miliardi del 2023 a un passivo di 45 al 2032. E il problema si chiama “piramide demografica rovesciata”: poche nascite, molti anziani. Entro il 2050 gli over 65 ammonteranno al 35% dell’intera popolazione. Il saldo netto dei flussi migratori, ha spiegato Ghiselli, non si mostra sufficiente a garantire un adeguato sostegno alla previdenza.

Poche nascite, tanti pensionati

Non c’è nulla di nuovo in queste affermazioni. La bassa natalità sta facendo diminuire già da anni il numero dei lavoratori più giovani, mentre quello dei pensionati continuerà a crescere. Il rapporto tra pensionati e lavoratori rischia di contrarsi al punto da non rendere più possibile l’erogazione di assegni adeguati a chi sarà in quiescenza. Ma se i conti dell’Inps vanno di male in peggio, difficile, per non dire impossibile che l’Italia possa permettersi una nuova riforma delle pensioni per cancellare la legge Fornero.

La Lega di Matteo Salvini ne ha fatto una battaglia identitaria nelle ultime tre elezioni politiche. Come si conciliano le ragioni della politica con quelle dei conti dell’Inps? Prima ancora dell’ennesimo allarme, altre situazioni non deponevano a favore di una revisione dell’impianto previdenziali nel senso desiderato dal leader leghista. In primis, l’apertura della procedura d’infrazione a carico dell’Italia per deficit eccessivo. Il nostro Paese dovrebbe trovare almeno una decina di miliardi all’anno solamente per garantire il calo del rapporto tra debito e Pil.

Quota 41 per tutti, ma con il contributivo

E cosa dire delle elezioni europee? La Lega è arrivata terza nella coalizione di governo, dietro a Forza Italia, pur in leggerissimo incremento percentuale rispetto alle politiche del 2022.

Il potere contrattuale di Salvini nella maggioranza non è aumentato, al contrario lo è quello di Antonio Tajani, l’altro vice-premier e leader azzurro. Poiché nessuno, però, intende fomentare tensioni nel centro-destra sulle pensioni, ecco che la possibile soluzione sarebbe quella di cui si discute da mesi sui giornali: Quota 41 per tutti.

La stessa Lega l’ha proposta quale alternativa alla legge Fornero. Consisterebbe nella possibilità offerta a tutti i lavoratori di andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica. Già oggi esiste, limitatamente ad alcune categorie, tra cui coloro che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento del 19-esimo anno di età (“precoci”). Ma la misura costerebbe 5 miliardi nel 2025 e 9 miliardi a regime. Troppi. Urgono alcuni correttivi. L’idea sarebbe di consentire l’estensione a tutti i lavoratori, ma in cambio dell’accettazione di un assegno calcolato interamente con il metodo contributivo.

Conti Inps non reggono aumento dei pensionati

Si stima che, in media, l’importo dell’assegno scenderebbe del 15%. Il costo carico dei conti Inps si ridurrebbe a poche centinaia di milioni, anche perché è verosimile che molti potenziali beneficiari vi rinuncerebbero. Ad oggi, tuttavia, Quota 41 per tutti sarebbe persino una vittoria da sventolare per Lega e il resto della maggioranza di governo. Il piatto piange e di più non si può fare. E l’Italia è insieme alla Grecia il Paese che più spende per la previdenza, circa il 16% del suo Pil. Anzi, già è tanto che non si parli di riforma delle pensioni, ma per ridurre ulteriormente il numero dei nuovi assegni ogni anno.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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