Questa è l’estate del ritorno alla normalità per il turismo in Italia. Dopo due stagioni con numeri zavorrati dalla pandemia, quest’anno c’è il tutto esaurito in ogni dove. Prima ancora di attendere la pubblicazione di numeri ufficiali, ci basta mettere il naso fuori casa per capire che le presenze straniere siano esplose rispetto al 2021. I dati diranno se saranno tornate ai livelli del 2019. Ma guai a pensare che possiamo buttare via le mascherine e dimenticare di tutte le restrizioni vissute in questi ultimi due anni.
Contagi Covid, ecco i dati
Grazie alle vaccinazioni, però, i dati sui decessi saranno più bassi. Purtroppo, è falso. I morti sono quasi raddoppiati su base annua, passando da una trentina a una sessantina al giorno. Non va meglio neppure guardando agli ingressi nelle terapie intensive. Abbiamo sui 250 posti letto occupati, praticamente gli stessi di un anno fa. Ma il numero dei ricoveri è quadruplicato da 1.600 a 6.300. E non si può neanche affermare che il numero dei contagi sia elevato per via del maggiore ricorso ai tamponi. Un anno fa, su ogni 100 persone che eseguivano il test a risultare positiva era in media mezza. Adesso, stiamo su percentuali del 25-26%. E dire che molti italiani, ormai sottovalutando la gravità del Covid, neppure dichiarino di essere positivi, limitandosi nel migliore dei casi a restare a casa.
La nuova ondata dei contagi Covid non è un’esclusiva italiana. Anzi, i numeri sono al momento peggiori in Germania e, soprattutto, in Francia. Sembra anomalo che ne stia registrando relativamente pochi la Spagna, una delle principali mete turistiche del mondo. E il turismo forse c’entra molto con quanto sta accadendo.
Restrizioni in vista?
Sulla base di questi dati, non possiamo escludere l’imposizione di nuove restrizioni già dalle prossime settimane. Del resto, negli ultimi due anni ne entrarono in vigore già con numeri ben inferiori. Ammesso che l’estate sarà superata senza ulteriori inghippi per il turismo, la riapertura delle scuole e l’arrivo dell’autunno potrebbero essere accompagnati da misure come l’obbligo della mascherina anche all’aperto e nei supermercati, nonché il divieto di grossi assembramenti. In pratica, concerti e manifestazioni pubbliche rischiano di rivelarsi una breve parentesi estiva. E negli uffici pubblici tornerà il ricorso allo smart working, così detestato dal ministro Renato Brunetta, mentre nel settore privato sarà incentivato.