Allarme spread per l’Italia, ma con la Spagna: perché è ai massimi da 5 anni?

Lo spread tra i BTp e i Bonos spagnoli si allarga ai massimi da 5 anni e segnala una crescente sfiducia dei mercati verso il nostro paese. Siamo solo all'antipasto di un menu servito dopo le elezioni?
8 anni fa
3 minuti di lettura

In Italia è allarme spread, nonostante la grande stampa ignori volutamente o per ignoranza il tema. A leggere il grafico dei rendimenti dei titoli di stato italiani, non si direbbe a prima vista che vi sia un’emergenza, se è vero che in un paio di settimane il differenziale con i Bund emessi dalla Germania si è ridotto di 17 punti base, scendendo da oltre 210 ai 193 bp di venerdì pomeriggio. Ed è vero, per quanto non possiamo non notare che si tratti del dato più alto da oltre tre anni.

Il problema è che lo spread si sta allargando sempre più, ma nei confronti della Spagna, rispetto ai cui Bonos decennali, i nostri BTp rendevano quasi al termine della seduta di venerdì 28 aprile 75 bp in più (0,75%): 2,28% contro 1,53%. E’ il differenziale più alto degli ultimi 5 anni, da quando Italia e Spagna erano nel mirino dei mercati finanziari all’apice della crisi dei rispettivi debiti sovrani.

Un anno fa, lo spread BTp-Bonos a 10 anni era di appena 10-15 bp e all’inizio del 2017 era ancora compreso tra i 50 e i 55 bp. In valore assoluto, i rendimenti dei nostri bond sono un po’ scesi dai massimi degli ultimi dall’estate 2015, toccati a metà di aprile. Il punto è che sono calati più rapidamente quelli spagnoli, man mano che si è raffreddata la temperatura sulle elezioni in Francia e che la BCE ha segnalato l’intenzione di non ritirare a breve gli stimoli. (Leggi anche: Spread BTp-Bund a 210 punti, paura per elezioni in Francia colpisce l’Italia)

Spread BTp-Bund meno significativo

Il gap con i Bund, che fino al varo del “quantitative easing” misurava la febbre del malato italiano, oggi appare molto meno significativo. I titoli tedeschi continuano a rendere molto poco, nonostante l’inflazione in Germania e nel resto dell’Eurozona si sia impennata in pochi mesi, passando da negativa a intorno il 2%.

I bond emessi da Berlino vanno a ruba, percepiti quali assets sicuri da acquistare nei momenti di incertezza e di tensioni economico-finanziarie e politiche. Naturale, che man mano che l’outlook nell’area migliora e le tensioni vengono meno, i Bund scendano di prezzo e aumentino i rendimenti in misura anche più veloce degli altri bond, BTp inclusi.

Tuttavia, lo spread crescente con la Spagna è preoccupante, perché segnala una frattura all’interno della stessa “periferia” finanziaria dell’Eurozona, ovvero che la percezione sui mercati dell’Italia si indebolisce relativamente non solo a quella delle economie principali, bensì pure di una delle grandi secondarie dell’area. Le ragioni di questo divario crescente e sfavorevole all’Italia sono economiche e politiche. (Leggi anche: Crisi euro, capitali in fuga da Italia e Spagna verso la Germania)

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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