Salve, ho un vecchio libretto degli assegni rilasciato senza la dicitura non trasferibile ma ho saputo che ora si rischia la multa ad utilizzarli. Vorrei dei chiarimenti a riguardo se possibile, rischio una sanzione? Saluti.
Rispondiamo al quesito del nostro lettore sui vecchi assegni non più utilizzabili e a rischio multa. Che cosa succede qualora questi vengano utilizzati?
Multa da 6mila per vecchi assegni non trasferibili
Le nuove leggi sull’antiriciclaggio e sul contrasto al finanziamento del terrorismo hanno modificato le regole per l’utilizzo degli assegni e quelli rilasciati prima del 30 aprile 2008 possono costare una multa per riciclaggio fino a 6mila euro qualora ci si dimentichi di apporre la clausola di Non trasferibilità se l’importo è pari o superiore a mille euro.
I chiarimenti con il vademecum dell’Abi
Come anticipato ad inizio articolo è stato anche presentato un vademecum, da parte dell’associazione Bancaria Italiana, che chiarisce i punti importanti tra cui il numero due che affronta proprio l’argomento dell’assegno non trasferibile: “Gli assegni bancari, circolari o postali di importo pari o superiore a 1.000 euro devono riportare – oltre a data e luogo di emissione, importo e firma – l’indicazione del beneficiario e la clausola “non trasferibile”. Fai quindi attenzione se utilizzi un modulo di assegno che hai ritirato in banca da molto tempo e verifica se l’assegno reca la dicitura “non trasferibile”. Se la dicitura non è presente sull’assegno ricordati di apporla per importi pari o superiori a 1.000 euro.
Nel caso riportato dal lettore quindi, i vecchi assegni si possono utilizzare solo se vi è apposta la clausola di non trasferibilità per non rischiare multe salate come è accaduto a molti utenti che si sono trovati l’amara sorpresa per aver staccato assegni per pagare l’auto o altre spese. Nel vademecum si legge anche al punto 5: “per ciascun assegno rilasciato o emesso in forma libera e cioè senza la dicitura “non trasferibile” è previsto dalla legge il pagamento a carico del richiedente l’assegno di un’imposta di bollo di 1,50 euro che la banca versa allo Stato”.
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