Allattamento a rischio: quali lavori danno diritto a rientrare più tardi dopo il parto

Quali lavori sono considerati a rischio per allattamento? In questi casi la donna ha diritto a restare a casa più a lungo dopo il parto?
6 anni fa
1 minuto di lettura
Bonus latte artificiale e aiuti per l'allattamento naturale: pronti entrambi?
Bonus latte artificiale e aiuti per l'allattamento naturale: pronti entrambi?

Lavori particolarmente gravosi o pericolosi possono dare diritto alla maternità anticipata. Non tutti sanno però che esiste anche il cd allattamento a rischio. Di che cosa si tratta e chi può richiederlo? Vediamolo meglio insieme.

Ci sono lavori che, per tipologia di attività o per ambiente, possono dare diritto ad una forma di tutela simile a quella alla quale abbiamo fatto riferimento poc’anzi.

Quali lavori non può fare una donna che allatta?

Più nello specifico i settori professionali considerati non idonei ad una donna che allatta sono:

• gli ambienti ospedalieri (e similari) per via del possibile rischio di contagio con pazienti malati ma anche per l’uso di macchinari potenzialmente pericolosi o con radiazioni e di sostanze nocive;
• l’ambiente industriale, considerato rischioso perché espone i lavoratori a contatto con sostanze chimiche che potrebbero rivelarsi nocive;
• l’ambiente scolastic, in quanto la neomamma si troverebbe a contatto con un’alta percentuale di germi e i batteri trasmessi dai bambini (morbillo, varicella etc).

Ancora più delicato il lavoro delle insegnanti di sostegno alle quali può capitare di sottoporsi a sforzi per accompagnare i bimbi che non riescono a deambulare in modo autonomo;
• il settore dell’estetica, parrucchiere in primis, perché durante l’allattamento non si dovrebbe stare a contatto con sostanze sintetiche e chimiche potenzialmente tossiche;
• l’ambiente della ristorazione e quello dell’agricoltura considerati entrambi eccessivamente gravosi per il fisico.

Come chiedere il congedo per allattamento a rischio e quanto spetta

Spetta al medico la redazione della cd “Valutazione del rischio”. Se il lavoro svolto rischia di mettere in pericolo l’allattamento, la donna dovrà essere spostata a mansioni diverse. Qualora questo non sia possibile è prevista l’astensione dal lavoro fino al settimo mese. Trattandosi di un’astensione obbligata questa prevede il riconoscimento del 100% dello stipendio, senza nessuna decurtazione.

Leggi anche:

Permesso allattamento: come fare domanda online

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.