Allattamento a rischio, congedo con retribuzione al 100%: poche donne lo sanno

Allattamento a rischio, a chi e quando spetta, per quanto tempo e con quale retribuzione: tutto su un diritto che poche donne conoscono.
7 anni fa
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Sapevate che esiste l’allattamento a rischio? Sebbene si tratti di una misura vigente dal 2001 poche donne, anche tra chi ha già partorito, ne sono a conoscenza. Il meccanismo ricalca proprio quello della cd gravidanza a rischio solo che, intuitivamente, si riferisce al periodo di allattamento al seno.

Allattamento a rischio, assenza da lavoro forzata: ecco per quali lavori e perché

Per capire il senso di questo permesso speciale partiamo dalla motivazione che sta alla base: durante l’allattamento naturale le donne dovrebbero condurre uno stile di vita sano per non pregiudicare e compromettere non solo la quantità di latte a disposizione ma anche la qualità dello stesso.

Si capisce facilmente quindi perché alcuni tipi di lavoro, per le mansioni o gli ambienti, non sono indicati a donne che allattano.

L’incompatibilità tra lavoro post parto e allattamento può dipendere da:

  • agenti fisici (esempio radiazioni o vibrazioni);
  • agenti biologici (come nel caso della mamma che lavora in reparti ospedalieri di malattie infettive);
  • agenti chimici (ad esempio vernici o solventi tossici oppure prodotti per capelli nel caso di parrucchiere);
  • agenti di rischio (lavori che comportano posture prolungate o sforzi eccessivi oppure che prevedono turni di notte).

Insomma, le casistiche sono varie ed eterogenee e la durata del permesso per allattamento a rischio è di conseguenza variabile. I settori potenzialmente interessati vanno da quello ospedaliero a quello industriale passando per la ristorazione e l’estetica. Ogni caso comunque va valutato a sé. Un caso particolare è rappresentato dalla scuola: le maestre possono essere a rischio di agenti biologici stando a contatto con classi di bambini mentre altri tipi di dipendenti scolastiche possono essere esposte al rischio di fattori di rischio legati alla postura o allo sforzo fisico ad esempio.

Il datore può concordare con la lavoratrice mansioni diverse per questo periodo ma se non c’è questa possibilità la neomamma ha diritto a stare a casa

Domanda allattamento a rischio e retribuzione

Perché così poche donne fanno domanda di allattamento a rischio? In primis perché molte non sono a conoscenza di questa possibilità.

Trattandosi di astensione obbligatoria alla lavoratrice che allatta ed è considerata a rischio, spetta il 100% della retribuzione. L’importo viene anticipato dal datore e rimborsato dall’Inps.

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Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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