L’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle, sebbene difficile da mettere in pratica, è vista da molti come l’unica alternativa all’ingovernabilità (Elezioni 2013: ingovernabilità al Senato. Movimento 5 Stelle primo partito). Bersani ci sta provando in tutti i modi (anche perché sa che l’unica alternativa sarebbe trovare accordi con il Pdl il che potrebbe essere l’ennesimo autogoal che porterebbe a sgretolare anche quel residuo di credibilità e fiducia che gli elettori gli hanno riconosciuto in queste elezioni).
Punti di contatto tra il programma del Movimento 5 Stelle e le proposte del Pd
Secondo alcune fonti Bersani avrebbe stilato un piano di intervento composto di otto punti per dimostrare al portavoce del Movimento 5 Stelle una comunione di intenti con il Pd e ottenere la fiducia al Senato (dove l’ago della bilancia è rappresentato proprio dal M5S).
Grillo alla Bbc: accordo più facile tra Pd-Pdl
Beppe Grillo non farà inciuci e si dice convinto di un imminente accordo tra Pd e Pdl il che potrebbe verosimilmente portare a nuove elezioni entro un anno. Il leader genovese lo ha detto ai microfoni della Bbc: “Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle”. Nessuno schieramento a priori quindi ma solo la valutazione di proposte costruttive (perché il bene dell’Italia non è né di destra né di sinistra). E che Grillo non sia disposto a cedere a facili lusinghe è chiaro dalla durezza delle sue parole contro l’atteggiamento di Bersani: “è uno stalker politico. Da giorni sta importunando il M5s con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro”.