Allerta busta paga 2025: senza intervento urgente tagliati tre bonus. Ecco quali

Tra le sfide del governo alla prossima legge di bilancio c’è il reperimento di risorse per rinnovare tre importanti bonus busta paga
2 mesi fa
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Foto © Investireoggi

Negli ultimi anni, il governo italiano ha implementato diverse misure mirate a incrementare i salari dei lavoratori attraverso vari bonus busta paga. Tali misure sono state particolarmente evidenti nel corso del 2024, e comprendono il taglio del cuneo fiscale, la riduzione delle aliquote Irpef e il bonus per le madri lavoratrici con due figli.

Questi interventi, secondo la Banca d’Italia, hanno portato in media a un aumento del reddito disponibile delle famiglie italiane dell’1,5%, con variazioni significative tra le diverse categorie di lavoratori.

Bonus busta paga: servono risorse per le mamme

Il bonus busta paga per le mamme rappresenta un’importante iniziativa destinata alle madri lavoratrici, inclusi coloro che fanno parte delle forze armate e della pubblica amministrazione. Questo bonus offre un significativo sollievo economico, poiché comporta l’esonero totale dai contributi previdenziali a carico delle lavoratrici, direttamente applicato sulla busta paga. L’obiettivo principale del bonus mamme è ridurre il divario di genere nel mercato del lavoro, riconoscendo le responsabilità aggiuntive che le madri lavoratrici devono affrontare.

Per quanto riguarda i criteri di ammissibilità, il bonus è disponibile per le madri di tre o più figli fino al compimento del 18° anno di età del figlio più giovane. Questa agevolazione è valida per il triennio 2024-2026. Le madri con due figli possono beneficiare del bonus solo per l’anno 2024, e fino al 10° anno di età del figlio più giovane. Tuttavia, un requisito essenziale per ottenere questo beneficio è avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Se il governo non troverà i fondi necessari per prolungare questo bonus, nel 2025 rimarrà solo l’agevolazione per le madri con tre figli. Di conseguenza, è cruciale che vengano stanziate le risorse necessarie per garantire la continuità di questo sostegno anche negli anni successivi.

Taglio del cuneo fiscale e aliquote IRPEF dal confermare

Un’altra misura significativa che ha contribuito all’aumento delle buste paga è il taglio del cuneo fiscale.

Questo bonus busta paga prevede una decontribuzione del 7% per i redditi fino a 25.000 euro e del 6% per i redditi compresi tra 25.000 e 35.000 euro. Una riduzione che ha avuto un impatto positivo sui salari dei lavoratori a basso e medio reddito, fornendo un aumento netto delle loro entrate.

La riduzione delle aliquote Irpef è un altro importante intervento che ha caratterizzato il 2024. Le aliquote sono state ridotte a tre rispetto alle quattro del 2023. In dettaglio, a seguito di dette modifiche le aliquote IRPEF del 2024 risultano essere:

  • 23% – fino a 28.000 euro
  • 35% oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro
  • 43%, oltre 50.000 euro.

Tuttavia, questa riduzione è temporanea, con una validità limitata al solo 2024. Senza nuove risorse, c’è il rischio concreto di un ritorno alle quattro aliquote nel 2025, quindi, il ritorno a:

  • 23% – fino a 15.000 euro
  • 25% – oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro
  • 35% – oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro
  • 3% – oltre 50.000 euro.

Bonus busta paga: prospettive future e sfide

Il futuro dei bonus busta paga dipende in gran parte dalla capacità del governo di reperire le risorse necessarie per prolungare queste misure oltre il 2024. La continuità di questi interventi è fondamentale per mantenere il livello di reddito disponibile delle famiglie italiane e per sostenere l’economia nazionale.

Il bonus mamma, in particolare, rappresenta una misura cruciale per sostenere le madri lavoratrici, contribuendo a ridurre il divario di genere nel mercato del lavoro e a riconoscere il duplice carico di responsabilità che queste donne affrontano quotidianamente. Tuttavia, senza ulteriori fondi, solo le madri con tre figli potranno continuare a beneficiare di questa agevolazione dopo il 2024.

Allo stesso modo, il taglio del cuneo fiscale ha dimostrato di essere una misura efficace per aumentare i salari netti dei lavoratori a basso e medio reddito. Tuttavia, anche questa misura è a rischio se non verranno stanziate risorse sufficienti per mantenerla attiva negli anni successivi.

Infine, la riduzione delle aliquote Irpef ha offerto un sollievo fiscale temporaneo ai contribuenti italiani. Tuttavia, la sua natura transitoria significa che, senza nuovi fondi, i contribuenti potrebbero trovarsi di fronte a un aumento delle tasse in busta paga e dichiarazione redditi nel 2025, con un ritorno alle quattro aliquote precedenti.

Riassumendo

  • I vari bonus busta paga 2024 hanno incrementato i salari con varie misure governative.
  • Il bonus mamma offre esonero contributivo per lavoratrici con figli, riducendo il divario di genere.
  • Disponibile per madri con 3 e più figli fino al 18° anno del minore. Introdotto per il triennio 2024-2026, ma solo per il 2024, vale anche per le madri con 2 o più figli
  • Taglio cuneo fiscale: decontribuzione del 7% e 6% per redditi sotto 35.000 euro.
  • Riduzione temporanea delle aliquote Irpef a tre, valida solo per il 2024.
  • Prolungare i bonus dipende dalle risorse governative per sostenere le famiglie italiane.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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