Nessuna nazione Europea, a parte la Turchia, conta tanti analfabeti funzionali come l’Italia. Quello dell’analfabetismo funzionale è un fenomeno spesso sottovalutato ma che affligge un italiano su 4. Cerchiamo, quindi, di capire cosa è e qual è l’identikit delle persone a rischio.
Analfabetismo culturale: di cosa di tratta?
Gli analfabeti culturali sanno leggere e scrivere ma sono privi di molte competenze utili nello svolgimento della quotidianità. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di persone con poca istruzione e che svolgono d solito professioni non qualificate.
L’analfabetismo funzionale colpisce questi italiani che non sono capaci di capire, ad esempio, un libretto delle istruzioni di un elettrodomestico o di un cellulare, che non sono in grado di fare una ricerca su internet. Di solito vanno ricercati all’interno delle famiglia in cui si legge poco, una delle caratteristiche individuate, infatti, è il possesso di meno di 25 libri.
Nell’indagine Piaac l’Italia ricopre una delle posizioni peggiori in Europa, seconda soltanto alla Turchia a livello di competenze, e quartultima a livello mondiale.
Analfabetismo funzionale in Italia: chi colpisce?
Come abbiamo accennato non stiamo parlando di persone incapaci di leggere o scrivere ma di gente priva delle competenze necessarie ad affrontare la varie situazioni della vita quotidiana. Si tratta del mondo del lavoro e delle situazioni legate alle nuove tecnologie.
“Chi è analfabeta funzionale non è incapace di leggere ma, pur essendo in grado di capire testi molto semplici, non riesce a elaborarne e utilizzarne le informazioni” spiega Simona Mineo, ricercatore Inapp e National manager per l’indagine Ocse Piaac condotta in Italia.
Attenzione però, tutti siamo a rischio poichè, come conferma Friedrich Huebler, esperto di alfabetizzazione presso l’Unesco “Senza pratica, le capacità legate all’alfabetizzazione possono essere perse anno dopo anno”.
Nelle prossime pagine cercheremo di capire chi sono i nuovi analfabeti e quali sono le cause di questo fenomeno.