Anche la nuova rottamazione quinquies insufficiente, ecco cosa fare con l’Agenzia delle Entrate Riscossione

Anche la nuova rottamazione quinquies pur se migliore della precedente sarà insufficiente, ecco cosa deve fare con l'Agenzia delle Entrate Riscossione il contribuente con debiti.
2
3 giorni fa
3 minuti di lettura
Anche la nuova rottamazione quinquies insufficiente, ecco cosa fare con l'Agenzia delle Entrate Riscossione
Foto © Investireoggi

Ok alla rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali. Se davvero questa nuova sanatoria vedrà la luce, molti contribuenti potranno finalmente dire addio ai loro debiti. Ma siamo sicuri che sia la soluzione definitiva al problema di chi è ancora alle prese con il fisco? A dire il vero, ci vuole ben altro. Perché, anche se si tratta di un provvedimento molto atteso, i contribuenti dovranno necessariamente fare di più. Sempre che vogliano chiudere, una volta per tutte, la loro partita aperta con l’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Migliorare la nuova sanatoria rispetto alla precedente è necessario

Sicuramente, la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali sarà migliore rispetto alla precedente.

È inevitabile: quando si ripete un provvedimento già adottato in passato, si finisce per affinarlo e migliorarlo. E così, dalla rottamazione quater si passa alla quinquies, con tutte le novità che la rendono più favorevole e più facile da utilizzare.

Di conseguenza, il nuovo strumento appare anche più adatto agli obiettivi del governo, che punta a fare cassa il più possibile. Inutile dire che, se una sanatoria non riscuote adesioni sufficienti o se chi aderisce non riesce a rispettare i pagamenti, lo Stato finisce per incassare meno del previsto. E una sanatoria così impostata si rivela inutile o quasi, sia per i contribuenti in difficoltà, sia per l’erario.

Tutti i nodi della rottamazione quater delle cartelle esattoriali

La rottamazione quater, a detta di molti, presentava diverse criticità. Innanzitutto, si trattava di una sanatoria emessa nel 2023 che aveva come limite temporale il 30 giugno 2022. In pratica, si potevano rottamare solo le cartelle affidate all’Agente della Riscossione entro quella data.

Ad esempio, se una Regione aveva trasmesso un debito per bollo auto il 1° luglio 2022, quel debito non rientrava nella sanatoria.

Un altro problema era rappresentato dalle due maxi rate iniziali, in scadenza il 31 ottobre 2023 e il 30 novembre 2023, a copertura del 20% del debito totale. Ogni rata era pari al 10% del debito complessivo.

Per fare un esempio: a fronte di un debito di 20.000 euro (già scontato di sanzioni e interessi), bisognava versare 2.000 euro a ottobre e altri 2.000 euro a novembre. Trovare 4.000 euro nel breve lasso di tempo intercorso tra la chiusura delle domande (fine giugno 2023) e le scadenze, è stato un ostacolo difficile da superare.

Molti contribuenti, infatti, non hanno pagato nemmeno la prima rata. Ma i problemi non finiscono qui: il piano prevedeva un massimo di 18 rate trimestrali. Dopo le prime due, restavano 16 rate, ciascuna pari al 5% del debito, con scadenze a febbraio, maggio, luglio e novembre fino al 2027. Troppo poco tempo per rientrare, e con la decadenza immediata alla prima rata non pagata, si è arrivati a un numero elevatissimo di decaduti.

La nuova rottamazione quinquies diventa migliore per diversi aspetti

Proprio per questi motivi, con la nuova rottamazione quinquies delle cartelle si punta a un approccio differente. Prima di tutto, niente maxi rate iniziali. Il progetto prevede (anche se i tempi sono stretti) che le domande di adesione siano presentate entro aprile, mentre la prima scadenza sarà il 31 luglio.

Le rate saranno 120, con scadenze mensili, spalmando così il debito su 10 anni. Tutte le rate saranno di importo uguale, senza anticipi forzati. E, soprattutto, niente decadenza automatica alla prima rata saltata. Si introdurrà infatti un meccanismo simile a quello delle rateazioni ordinarie, permettendo di saltare fino a 8 rate (anche non consecutive) senza perdere i benefici della sanatoria.

Altra miglioria importante: potranno rientrare nella nuova rottamazione anche le cartelle affidate fino al 31 dicembre 2023. Questi correttivi servono a evitare continue riaperture dei termini, spesso inefficaci. Basti pensare a chi, decaduto dopo aver saltato le due maxi rate del 2023, non ha pagato nemmeno nel 2024 e nel 2025.

A quel punto, con almeno 9.000 euro da versare in aggiunta alle rate ordinarie future, il piano diventa insostenibile. Le restanti 10 rate da 1.000 euro l’una diventerebbero quasi 1.900 euro ciascuna, al netto di interessi. Con il rischio concreto che i vecchi decaduti tornino a decadere di nuovo.

Anche la nuova rottamazione quinquies è insufficiente: ecco cosa fare con l’Agenzia delle Entrate Riscossione

La rottamazione quinquies con ogni probabilità verrà approvata, ma è evidente che non sarà sufficiente per chiudere definitivamente tutti i conti in sospeso. Restano infatti scoperte le cartelle affidate dal 1° gennaio 2024 in poi.

Per questi debiti, chi desidera azzerare completamente la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate Riscossione dovrà necessariamente attivare un piano di rateazione ordinario. Si tratta di un piano che prevede al massimo 84 rate mensili, senza alcun sconto su sanzioni, interessi o aggio di riscossione. Anzi, gli interessi continuano a maturare per tutta la durata del piano.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

2 Comments

  1. Sto regolarmente pagando la rottamazione quater: 7 rata di circa 2.000. Ho fatto debiti e notevoli sacrifici. Il fisco non ha pensato per chi è in regola con i pagamenti a spalmare su 120 rate il debito, e magari dando la possibilità di saltare anche qualche rata (fino ad 8 anche non consecutive come x la quinquies). Ma è giusto questo? Chi è in regola è sempre penalizzato! Cosa posso aspettarmi a 87 anni da uno stato che tratta chi figli e chi figliastri?

  2. CONCORDO PIENAMENTE CON IL SIG. CLAUDIO. CHI HA DECISO DI METTERSI IN REGOLA DEVE ESSERE AGEVOLATO NEL FARLO E NON SOPRAFFATTO!

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Vendite Tesla a picco in Europa
Articolo precedente

Il crollo delle vendite Tesla in Europa mette nei guai i concorrenti, tra cui Stellantis

Obbligazione Carraro Finance in arrivo
Articolo seguente

Nuova obbligazione Carraro in arrivo, ecco le condizioni offerte