Crisi petrolio porterà ad altre svalutazioni?
Nel novembre del 2013 era stata la Banca di Russia ad avere anticipato una tendenza, che successivamente sarebbe stata seguita da altri paesi, ossia di lasciare oscillare liberamente il cambio. Grazie a questa strategia, Mosca ha grosso modo evitato un innalzamento del deficit, perché il crollo del 70% del rublo negli ultimi 18 mesi le ha consentito di aumentare i ricavi della vendita di Brent in valuta locale. Nei mesi scorsi aveva abbandonato il cambio fisso anche il Kazakistan, mentre la Nigeria ha svalutato all’inizio dell’anno il naira, ma continua ad agganciarlo a un cambio intorno a 200 contro il dollaro, considerato sopravvalutato di circa il 15-20% rispetto ai fondamentali dell’economia nazionale.