Escort: L’Agenzia delle Entrate intima il pagamento
L’Agenzia delle Entrate ha intimato alla escort di pagare l’Irpef, le addizionali Irpef sia comunali sia regionali, i contributi previdenziali, infine l’Iva al 21 per cento sugli “incassi lordi”. Inoltre, a questa cifra, i giudici della Commissione Tributaria provinciale di Savona hanno aggiunto altri duemila euro per risarcire le spese di giudizio.
La Commissione Tributaria considera irrilevante che la professione di “cortigiana” non sia regolamentata dall’Italia. E non conta che sia anche “riprovevole” sul piano morale.
La prostituzione, che per la legge italiana non è reato, è “una prestazione di servizio verso corrispettivo”. La sentenza C-268/99 della Corte di Giustizia europea classifica la escort come “lavoratrice autonoma” e senza vincolo di subordinazione a fronte di una retribuzione “pagata integralmente e direttamente dal cliente”. E dunque è legittimo che l’Agenzia delle Entrate reclami il versamento dell’Irpef e dell’Iva. Pena una denuncia per evasione fiscale.