Andare in pensione a 64 anni rinunciando ai contributi prima del 1996 è possibile?

Andare in pensione a 64 anni rinunciando ai contributi prima del 1996 tramite la sterilizzazione dei contributi è possibile o non si può?
8 mesi fa
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Pensioni minime oltre 630 euro e grazie al TFR in pensione prima
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Ai lavoratori che hanno iniziato a versare contributi solo in epoca contributiva, è concessa l’opportunità di andare in pensione a 64 anni di età. La misura quindi è destinata solo ai contributivi puri. Significa che sono lavoratori che hanno iniziato con il primo accredito contributivo dopo il 31 dicembre 1995. Solo in questo modo gli interessati possono ottenere la pensione anticipata a partire dai 64 anni di età con solo 20 anni di contributi versati. Cioè con la stessa carriera contributiva di tutti i lavoratori che vanno in pensione con la pensione di vecchiaia ordinaria.

Sulla misura però ci sono diverse altre limitazioni che la rendono più complicata da centrare. Inoltre, proprio per via del fatto che è dedicata solo ai contributivi puri, non tutti i lavoratori possono sfruttarla. E non tutti i lavoratori possono trovare soluzioni per farlo.

“Buonasera, sono un lavoratore dipendente che ha maturato oltre 20 anni di contributi versati e che sta per compiere 64 anni di età. Avevo pensato alla pensione anticipata contributiva che se non sbaglio si c’entra proprio con questa combinazione tra età e contributi. Il problema è che ho un paio d’anni di contributi versati prima del 1996. Se non sbaglio sono un anno di lavoro stagionale in estate e alcune disoccupazioni. Ho sentito parlare di sterilizzazione dei contributi e di neutralizzazione. Secondo voi si può sfruttare questa soluzione? In modo tale che se non utilizzo quei due anni versati prima del 1996 posso poi rientrare nella pensione anticipata contributiva. Me lo chiedo perché anche senza quei due anni credo di arrivare comunque a 20 anni di contributi.”

Andare in pensione a 64 anni rinunciando ai contributi prima del 1996 è possibile?

Ciò che ci chiede il nostro lettore è una cosa che non si può fare. Partiamo già da questo presupposto perché lui fa riferimento a due cose completamente diverse. Perché la pensione anticipata contributiva è una misura destinata esclusivamente ai contributivi puri e quindi non si può fare diversamente da questo punto di vista.

Basta anche solo un solo mese di contributi versati prima del 1996 e si perde lo status di contributivo puro a tal punto da non poter più andare in pensione con questa misura. La sterilizzazione dei contributi invece è una soluzione che riguarda i lavoratori che possono scegliere di non utilizzare alcuni contributi perché sono dannosi sulla pensione. Ma parliamo di calcolo del trattamento.

Pensione anticipata contributiva, come funziona?

La pensione anticipata contributiva in pratica, è una misura che consente solo a chi ha iniziato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995 di poter andare in pensione con 64 anni di età e con 20 anni di contributi versati. Questo in aggiunta all’altro requisito fondamentale che è quello dell’importo minimo della pensione. Infatti il trattamento previdenziale con questa misura si può ottenere soltanto se la pensione è pari ad almeno tre volte l’assegno sociale. Considerando che l’assegno sociale 2024 è pari a 584 al mese è evidente che per andare in pensione con questa misura l’interessato deve arrivare a percepire un assegno alla data di liquidazione pari ad almeno 1.602 euro al mese. Parliamo di testamento lordo naturalmente.
Per le lavoratrici che hanno avuto almeno due figli nella loro vita la soglia limite e minima di pensione da raggiungere scende a 2,6 volte l’assegno sociale. Per le donne che invece hanno avuto un solo figlio tale limite scende a 2,8 volte, sempre rispetto all’assegno sociale.

Neutralizzazione dei contributi, cosa succede?

In primo luogo il nostro lettore dovrebbe verificare a che genere di pensione arriva, perché come abbiamo visto gli importi sono fondamentali. Ma a prescindere da questo, non potrà decidere di eliminare i due anni di contributi, tra quelli da lavoro effettivo (stagionale) e quelli figurativi da disoccupazione indennizzata, che ha prima del 1996.

In materia previdenziale quando si parla di sterilizzazione dei contributi si fa riferimento a quell’istituto, detto anche di neutralizzazione, che permette di eliminare dal calcolo della propria pensione, alcuni periodi di contribuzione che danneggiano l’assegno da percepire. Ma quali sono questi contributi dannosi? Si tratta di contributi versati in epoca retributiva. Pertanto, non c’è assolutamente connubio tra pensione anticipata contributiva e sterilizzazione.

Sistema retributivo e contributi dannosi alla pensione

Il sistema retributivo in effetti può produrre un tristemente noto effetto che è quello della contribuzione dannosa. Il sistema retributivo liquida la pensione sulla base delle ultime retribuzioni.
Evidente che se le ultime retribuzioni sono più basse di quelle più vecchie e non considerate, l’assegno previdenziale può uscire danneggiato. Il principio fondamentale della sterilizzazione dei contributi è che se troppo dannosi, gli ultimi anni di stipendio non devono incidere negativamente sulla quota retributiva della pensione. I tipici esempi sono ultimi periodi coperti da disoccupazione, oppure da lavoro a orario ridotto, oppure da cambio di mansioni con salario più basso. La sterilizzazione deve riguardare solo la parte retributiva della pensione e solo gli ultimi 5 anni prima della decorrenza del trattamento.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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