Per andare in pensione occorre aver versato almeno 20 anni di contributi. La legge Fornero nel 2012 ha introdotto importanti novità nel nostro ordinamento per quanto riguarda i requisiti per andare in pensione, senza toccare la soglia minima dei 20 anni di contributi versati. Detta misura va però sommata con il requisito dell’età anagrafica che attualmente è di 67 anni e 7 mesi sia per gli uomini che per le donne.
20 anni rappresentano quindi la contribuzione minima obbligatoria per andare in pensione. Ma per chi ha versato meno cosa succede? Esistono ancora delle deroghe.
Pensione con meno di 20 anni di contributi
E per chi ha meno di 5 anni di contributi cosa succede? Ebbene il nostro ordinamento prevede sostanzialmente che tali contributi versati non possano essere restituiti dall’ente pensionistico che li ha riscossi. Tali somme non vanno perse, ma legge prevede che in qualsiasi momento possano concorrere al raggiungimento dei requisiti previsti per ottenere la pensione di vecchiaia, anche in presenza di età anagrafica superiore ai 71 anni. In sostanza, nessuno vieta agli anziani di lavorare anche in veneranda età.
Pensione con almeno 5 anni di contributi
Unica possibilità per recuperare tali contributi è quella di farli confluire in una diversa gestione per la quale il soggetto ha diritto a percepire una pensione. In tal caso verrà liquidata una “pensione supplementare” calcolata con il sistema contributivo.