Lo sai che puoi andare in pensione senza prendere una pensione? Può sembrare un giro di parole e una specie di spot ma effettivamente ci sono delle soluzioni che permettono di andare a riposo anche senza prendere una pensione immediatamente. Ci sono delle vie che consentono di godere di un certo periodo di indennizzi che accompagnano alla pensione. Oggi vediamo due tipologie differenti di assegni di accompagnamento alla pensione. Una passa da un ammortizzatore sociale, l’altra passa da una indennità che sembra proprio una normale pensione.
Andare in pensione senza prendere una pensione, ecco la via più strana da seguire
Partiamo dall’ammortizzatore sociale perché chi si trova a pochi anni dalla pensione può anche decidere di sfruttare i 24 mesi di indennità per disoccupati che spettano nel momento in cui un lavoratore perde involontariamente il posto di lavoro. La Naspi infatti è l’indennità per disoccupati che spetta a quanti perdono il lavoro ma non per dimissioni volontarie. Ma come la Naspi anche la Dis-Coll, che sarebbe l’indennità per disoccupati che provengono dai contratti di collaborazione. In questo caso però la durata non è di 24 mesi ma di soli 6 mesi.
In parole povere un soggetto che magari è arrivato a 65 anni di età e si trova senza lavoro può così essere accompagnato ai 67 anni di età prendendo mese per mese una indennità per disoccupati INPS, salvareddito. Tutto in modo tale da arrivare poi a 67 anni di età prendendo la sua vera e propria pensione di vecchiaia. Questa soluzione può essere praticata anche da chi oggi non ha ancora i 20 anni di contributi versati che come tutti sanno è la soglia minima da centrare quando bisogna andare in pensione di vecchiaia. Durante il periodo indennizzato dalla Naspi gli interessati godono anche della contribuzione figurativa. Cioè i due anni passati in disoccupazione valgono come due anni di contributi versati.
Ape sociale come anticipo della pensione
Dal momento che il governo ha deciso di prorogare fino al 2027 l’Ape sociale anche questo strumento può essere utilizzato facilmente per essere accompagnati alla vera e propria pensione. In questo caso si tratta di una indennità che sembra proprio una vera e propria pensione dato che viene pagata in base ai contributi versati e non al 75% dello stipendio come la Naspi. In questo caso al diretto interessato a 63,5 anni di età spetta una indennità pari alla pensione maturata il giorno dell’uscita, cioè in base ai contributi versati che devono essere pari a 30 anni (per invalidi, caregivers o disoccupati) o 36 anni per gli addetti ai lavori gravosi.
La prestazione si prende mese per mese con lo stesso calendario delle normali pensioni. ma accompagna il lavoratore alla pensione, perché decade a 67 anni di età. E non concede mai un trattamento più alto di 1.500 euro al mese. Andare in pensione, o meglio in prepensionamento con l’Ape sociale però è una alternativa.
Prima la Naspi, poi l’Ape sociale e infine la pensione di vecchiaia
A volte Naspi e Ape sociale possono essere collegate tra loro. Nel senso che dal momento che anche i disoccupati al termine della Naspi possono percepire l’Ape sociale, anche chi oggi ha 61 anni e 5 mesi di età può così prendere prima la Naspi di due anni, per arrivare nell’ottobre del 2026 a scadenza della Naspi, a richiedere l’Ape sociale. In questo modo un lavoratore può essere accompagnato alla pensione per oltre 5 anni. In questo modo si può fare tutto subito. Ripetiamo, chi oggi ha già compiuto 61 anni e 7 mesi di età può prendere prima la Naspi, poi l’Ape sociale e infine la pensione di vecchiaia.