Uscire dalla zona di quarantena senza comprovata motivazione non è uno scherzo. Si rischia l’arresto per 3 mesi e una ammenda di 206 euro, salvo la denuncia per reati più gravi. Per chi non lo sapesse, si può anche finire in galera scontando addirittura l’ergastolo se le conseguenze della fuga dalla zona di quarantena comportano danni letali a persone sane.
Il Decreto Legge n. 8 del 8 marzo 2020 contiene misure urgenti. Chi viola le disposizioni e quindi le misure di contenimento per arginare l’emergenza da coronavirus rischia di incorrere nel reato previsto dall’art.
Chi viola le norme di contenimento rischia fino all’ergastolo
Pertanto, tutti quelli che violano il contenuto del decreto legge rischiano non solo tre mesi di arresto e un’ammenda pecuniaria, ma anche tutto ciò che è colposamente legato alle conseguenze dirette del loro comportamento. Si va quindi dai reati per lesioni colpose a quelli contro la salute pubblica che se commessi consapevolmente e quindi con l’intenzione di cagionare pericolo e danni alla salute altrui, anche mortali, comportano l’ergastolo come pena massima. E’ quindi importante rispettare i divieti imposti dal decreto per il periodo indicato dal governo e prestare la massima attenzione a quando si lascia la zona di quarantena per recarsi all’esterno, anche se i confini non sono presidiati o non viene accertata al momento la violazione. Gli accertamenti sono sempre possibili in un secondo momento.
Arrestati due giovani parmensi che andavano in vacanza
Ha fatto recentemente scalpore la notizia dell’arresto di due turisti parmensi che andavano in vacanza ignorando allegramente le disposizioni ministeriali.
Il reato di epidemia colposa
Pertanto, se una persona in quarantena affetta da coronavirus, anche inconsapevolmente, esce di casa rischia grosso a livello penale. Basta il dolo eventuale, spiega un avvocato. Se non si comunica che si è contagiati o infetti si è consapevoli di poter contagiare qualcuno accettando di per sé anche l’evento letale che ne può conseguire. Il reato è ben previsto dal nostro ordinamento giudiziario ed è quello di epidemia e si rischia fino all’ergastolo. Parliamo ovviamente di untore consapevole. Coloro non sanno di avere il coronavirus o altre sindromi, ma che hanno avuto contatti diretti con persone che poi si è scoperto stare male devono comunicare questo all’azienda sanitaria locale, fare il tampone e mettersi in quarantena. Se invece queste persone continuano ad andare in giro, in palestra, in questo caso si va incontro a responsabilità colposa come le lesioni colpose se si attacca il virus ad altri soggetti. Si rischiano comunque pene molto alte come l’omicidio colposo o l’epidemia colposa.