Annullamento stralcio e recupero contributi INPS. Quali dati non devono mancare nella domanda?

L'annullamento del debito contributivo e il conseguente omesso versamento va a incidere in maniera negativa sulla pensione, tuttavia è possibile rinunciare allo stralcio
1 anno fa
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massimale contributivo
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La scorsa settimana l’INPS, con la circolare n°86, ha fornito le istruzioni operative per permettere a chi volesse recuperare i contributi oggetto di stralcio dei debiti fino a mille euro di poter presentare apposita domanda di riconteggio.

La domanda di riconteggio dovrà essere inoltrata entro il prossimo 10 novembre. Detto ciò, nella domanda da presentare all’INPS in via telematica devono essere indicate una serie di informazioni. Vediamo nello specifico quali dati non devono mancare nella richiesta di riconteggio dei contributi.

L’annullamento dello stralcio e il recupero dei contributi INPS.

Tra le misure della c.d. pace fiscale di cui alla Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023, ce n’era una che prevedeva l’annullamento delle cartelle ossia dei debiti fino a mille euro affidati per il recupero all’Ex Equitalia tra il 1° gennaio del 2000 e il 31 dicembre 2015.

In particolare, l’importo di mille euro doveva essere verificato alla data del 1° gennaio 2023 e si doveva tenere conto di: capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni.

L’annullamento che è diventato effettivo alla data del 30 aprile 2023 è totale nonché automatico rispetto ai debiti verso: amministrazioni statali, agenzie fiscali o ente pubblico previdenziale.

Dunque, anche i debiti contributivi verso l’INPS sono stati oggetto di annullamento.

L’annullamento dello stralcio e il recupero dei contributi INPS. Quali dati non devono mancare nella domanda?

Il fatto che il debito verso l’INPS sia annullato non è da leggere solo in senso positivo. Infatti per lavoratori quali, commercianti, artigiani, lavoratori autonomi dell’agricoltura e lavoratori iscritti alla gestione separata dell’Inps  il diritto alle pensione è strettamente legato al monte contributivo ossia ai contributi effettivamente versati. Dunque, l’annullamento del debito contributivo e il conseguente omesso versamento va a incidere in maniera negativa sulla pensione.

Da qui, con il DL 48/2023, c.d. decreto lavoro, è stata prevista la possibilità di recuperare i contributi INPS oggetto di stralcio.

Chi vuole rinunciare allo stralcio dei debiti contributivi fino a mille euro per poi effettuare il relativo versamento, deve presentare apposita istanza all’INPS. La possibilità di recuperare i contributi riguarda anche lo stralcio di cui all’art.4 del DL 119/2018.

A tal fine dovranno essere seguite le istruzioni di cui alla recente circolare n°86 sul riconteggio dei debiti annullati.

Particolare attenzione va posta alle informazioni da inserire nella domanda di riconteggio.

Elementi fondamentali della domanda di riconteggio

In particolare, nella domanda l’interessato dovrà:

  • indicare il numero della Cartella di pagamento/Avviso di Addebito oppure, in assenza di tale informazione, i periodi oggetto di annullamento per i quali è richiesto il riconteggio;
  • selezionare la modalità di pagamento prescelta in unica soluzione o rateale;
  • assumere l’impegno a effettuare, entro il 31 dicembre 2023, l’integrale versamento di quanto dovuto, a seguito di riconteggio, a titolo di contributi e sanzioni civili ai sensi dell’articolo 116, commi 8 e 9, della legge 23 dicembre 2000, n. 388;
  • dichiarare (ipotesi limitata alla domanda di riconteggio dei debiti annullati ai sensi della legge n. 197/2022) l’importo eventualmente versato dal 1° gennaio 2023 fino alla data di annullamento del 30 aprile 2023.

Nella circolare citata, viene specificato che:

La selezione della modalità rateale di pagamento non richiede una autorizzazione da parte della Struttura INPS territorialmente competente alla gestione del credito. A tale fine, la disposizione dell’articolo 23-bis stabilisce soltanto che le rate devono essere di pari importo e che il saldo dell’importo conteggiato a titolo di contributi e sanzioni civili deve avvenire entro e non oltre il 31 dicembre 2023.

Inoltre, la verifica sull’eventuale prescrizione del credito (non consentirebbe la richiesta di riconteggio), sarà effettuata con riguardo allo stato in cui i crediti oggetto di annullamento si trovavano: alla data del 24 ottobre 2018, per lo stralcio di cui al decreto-legge n.

119/2018, e alla data del 30 aprile 2023, per lo stralcio di cui alla legge n. 197/2022.

Riassumendo…

  • L’annullamento del debito contributivo e il conseguente omesso versamento va a incidere in maniera negativa sulla pensione;
  • è possibile rinunciare allo stralcio e richiedere all’INPS il riconteggio del debito per effettuare il relativo versamento;
  • nella domanda di riconteggio ci sono alcune informazioni da indicare tra cui il numero della Cartella di pagamento/Avviso di Addebito oggetto di annullamento.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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