Molti sono i dipendenti pubblici che ci scrivono richiedendo l’elenco delle banche convenzionate che hanno firmato l’accordo per l’erogazione dell’anticipo TFS a cui, eventualmente, inoltrare la richiesta dei 45mila euro che potrebbero richiedere, ma a tutt’oggi tale elenco non è ancora stato reso pubblico.
Un nostro lettore ci scrive in propostito:
Gent.ma Sig.ra Patrizia, sono un pensionato della scuola dal 1° settembre 2018, che, per effetto del decreto approvato a fine marzo, dovrebbe, ripeto dovrebbe, godere dell’anticipo del Tfr fino a 45000 euro. “Campa cavallo che l’erba cresce”, mi vien da dire, giacché, ad oggi, questo governo di parolai non ha ancora emanato i decreti attuativi necessari alla convenzione Abi-governo. E sicuramente i tempi si dilateranno oltremodo. Inoltre, ove mai la convenzione fosse stata stipulata, molti di noi pensionati della pubblica amministrazione, non potrebbero godere a breve dell’opportunità. Sa perché? Perché l’Inps, a cui mi sono già rivolto con largo anticipo, ha comunicato che non è in grado di rilasciare la debita certificazione dell’ammontare del Tfr da presentare alle banche all’uopo, dato che gli ex datori di lavoro non hanno ancora trasmesso all’istituto previdenziale i computi dell’ammontare complessivo del Tfr spettante. Credo sia necessario che l’Inps non attenda tali calcoli e rilasci di suo la certificazione, in virtù del fatto che si è andati in pensione con almeno 38 anni e tale consistenza garantisce un Tfr sicuramente parecchio oltre i 45000 euro di cui sopra. In attesa di una sua cortese risposta/pressione su datori di lavoro e Inps la ringrazio infinitamente.
Anticipo TFS dipendenti pubblici
Purtroppo, in tutto questo, non ho una risposta da darle, se non che ha ragione riguardo al fatto che con 38 anni di contributi (per chi ha aderito alla quota 100) i 45mila euro d’anticipo sono sicuramente garantiti.
Purtroppo, come ormai siamo abituati in Italia, e come tra l’altro ci ha anche insegnato l’attuazione dell’Ape sociale che si è fatta attendere per mesi, la burocrazia rallenta oltremodo ogni normativa e ogni novità introdotta. Io, da parte mia, la pressione che posso fare è solo quella di scrivere l’ovvio, ovvero che i cittadini sono in attesa dei decreti attuativi e dei computi dei datori di lavoro ma come rimanete inascoltati voi cittadini/contribuenti, rimango inascoltata anche io.