Buongiorno, gentilissima Patrizia, sono un dipendente dell’università di Bari, ho 62 anni di età e 40 di contributi. Le chiedo come mai mi sono rivolto a tre banche per chiedere l’anticipazione del TFR e non sono in grado di darmi notizie, tra l’altro anche alla banca dove ho l’accredito dello stipendio e non sanno niente riguardo l’anticipo del Tfr,a chi mi devo rivolgere, grazie.
TFS anticipato: da quando è possibile?
Con l’articolo 23 del Decreto legge numero 4 del 2019 convertito in Legge numero 26/2019 si è stabilito che i dipendenti statali possono chiedere fino a 45mila euro (precedentemente il DL stabiliva la possibilità di anticipo solo per 30mila euro) sul TFS maturato.
Ovviamente l’operazione ha un costo per il pensionato che la richiede poiché l’anticipo del TFS viene erogato tramite un prestito concesso dalla banca che si dovrà, poi, restituire al momento della liquidazione vera del Trattamento di fine servizio. Il costo è rappresentato dagli interessi da corrispondere all’istituto bancario e alle spese di apertura del finanziamento. Non sono previste, invece, spese relative a imposta di registro, di bollo o ad altri tributi.
In base a quanto previsto dalla legge 26/2019 l’elenco delle banche che aderiscono all’accordo e che, quindi, saranno disponibili all’erogazione dell’anticipo del TFS dovrebbe essere disponibile entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, la cui conversione ricordiamo è stata alla fine di marzo.
In teoria, se saranno rispettati i tempi stabiliti, entro la fine di maggio dovrebbe essere reso noto l’elenco delle banche in convenzione a cui chiedere l’anticipo del TFS. Anche se non si tratta di una data stringente che potrebbe, di conseguenza, subire dei ritardi, indicativamente i tempi per la conoscenza delle banche cui rivolgersi dovrebbero essere quelli stabiliti dalla legge.
Per approfondire leggi anche: Anticipo TFS decreto 4/2019: solo per chi accede a quota 100?