Anziani e disabili senza SPID? ecco come fare e come usare l’identità digitale lo stesso

Per anziani, disabili o soggetti poco avvezzi alla tecnologia, ecco una soluzione che si può adottare per ovviare alla mancanza di uno SPID proprio.
2 anni fa
3 minuti di lettura
Presto si potrà fare a meno dello SPID e si potrà utilizzare la Carta di identità elettronica come chiave digitale.

Ormai non se ne può fare a meno per qualsiasi cosa un contribuente deve fare con le Pubbliche Amministrazioni. Parliamo degli strumenti di accesso ai servizi digitali delle PA. E soprattutto dello SPID, cioè del Sistema Pubblico di Identità Digitale. Lo SPID è uno strumento con cui i cittadini possono accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione, scaricare documenti, presentare istanze ed evitare code e appuntamenti agli sportelli pubblici. Anzi, alcune volte per prenotare un appuntamento occorre farlo sempre autenticandosi e sempre con lo SPID.

Molti contribuenti però non hanno lo SPID, e probabilmente sono nelle condizioni di non poterlo avere. Anziani e disabili per esempio, ma anche soggetti poco avvezzi alle tecnologie. Ma una soluzione c’è e si può adottare.

“Gentile redazione, mi chiamo Maria e sono figlia di una anziana di 80 anni. Mia madre è pensionata e si muove poco da casa. Ormai per molte cose serve lo SPID. Io ho il mio, ma al Patronato dove mi sono recata per presentare una domanda di un bonus per mia madre mi hanno detto che devo fare da sola e da casa, con lo SPID di mia madre. Ma lei non lo ha. Ha un telefonino di vecchia generazione, quella con i tasti grandi e con il tasto SOS per anziani. Non ha uno smartphone, non ha una email. Sono costretta a comperare un nuovo telefono, magari utilizzandolo solo per lo SPID di mia madre? sarà costretta a creargli un indirizzo email e attivare lo SPID con questa dispendiosa procedura? Come si può ovviare a questa situazione?”

Lo SPID e cos’è questo Sistema pubblico di identità digitale

Grazie allo SPID il rapporto tra cittadini e Pubbliche Amministrazioni si è notevolmente semplificato. A dire il vero esistono anche strumenti alternativi per poter utilizzare i servizi pubblici delle PA. C’è CIE, cioè la Carta di identità elettronica per esempio .

Oppure c’è la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Il minimo comune denominatore di tutti questi strumenti è la tecnologia. Bisogna sapere usare questi strumenti. Per lo SPID bisogna scegliere il Provider del servizio tra i tanti che sono elencati sul sito del Ministero. Bisogna avere una email, un numero di cellulare e soprattutto uno smartphone. Infatti dopo le procedure di richiesta, qualsiasi sia il Provider e qualsiasi sia la modalità di riconoscimento prevista (anche via webcam per alcuni), il semplice rilascio delle credenziali non basta. Bisogna cliccare su un link via email, ricevere un codice OTP sul cellulare, creare le credenziali di accesso e il codice PIN da usare ogni volta. Per i meno adatti alla tecnologia, oppure per disabili e anziani non certo la cosa più semplice da fare.

Delegare un soggetto terzo per entrare nelle proprie identità digitali anche senza SPID

pensione e debiti inps

Difficoltà oggettive quelle prima citate che possono mettere in una sorta di discriminazione quanti non si trovano a poter avere lo SPID. E difficoltà che i legislatori hanno deciso di ridurre ed eliminare, almeno in parte. Anziani, disabili e non tecnologici possono delegare un soggetto terzo all’accesso al Sistema pubblico di identità digitale. Un figlio per un genitore per esempio, come potrebbe fare la nostra lettrice che ha un suo SPID. L’accesso all’area riservata dell’INPS per esempio è una priorità notevole per molti pensionati. E proprio i pensionati sono la fascia che ha più difficoltà a munirsi di SPID. Proprio l’’INPS offre l’occasione a terze persone di poter accedere ai servizi telematici di un anziano o di un disabile tramite una delega. In questo caso si parla di curatori o tutori.

Resta difficile comunque operare

Anche se viene venduta come una facile possibilità, la delega SPID è assai problematica. E la nostra lettrice farebbe meglio a scegliere la procedura da lei ipotizzata, con acquisto di smartphone, nuovo numero di telefono e nuova identità digitale della madre.

Infatti per delegare una terza persona, gli adempimenti per l’anziano restano tanti. L’assurdità è che si parla di delega possibile sul sito dell’INPS, ma l’anziano per delegare un figlio dovrebbe accedere alla propria area riservata. E l’accesso è tramite SPID. L’assurdità di una regola altrettanto assurda perché un anziano che non sa utilizzare lo SPID dovrebbe delegare un figlio all’utilizzo, ma dovrebbe delegarlo tramite SPID.

Altre vie per la delega SPID

Naturalmente si possono usare i canali tradizionali, e cioè la presentazione fisica allo sportello territoriali dell’Istituto nazionale di Previdenza Sociale. Può presentarsi l’anziano, che deve compilare e sottoscrivere il modello AA08 di delega. Deve presentare i propri documenti di riconoscimento e la tessera sanitaria, nonché quelli del delegato. L’operazione può essere anche inversa, e cioè con il delegato che si presenta agli sportelli territoriali dell’INPS. Ma stavolta serve il modello AA10. E tra gli allegati, oltre al documento di riconoscimento di delegato e delegante, serve il provvedimento del giudice in cui si viene nominati tutori, curatori o amministratori di sostegno del delegante. Sempre nell’ordine della semplificazione, l’INPS dallo scorso 2 agosto ha deciso di aprire ad un’altra possibilità. Per la delega basterà una videochiamata, naturalmente da fissare previo appuntamento con il servizio WEB dell’INPS.

 

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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