Chi è titolare di un rapporto di lavoro a termine può accedere, a scadenza, alla pensione anticipata prevista da Ape Sociale. L’anticipo pensionistico è infatti riservato ad alcune categorie di lavoratori che si trovano in stato di disagio sociale.
Ape Sociale non è una vera e propria pensione, ma uno scivolo verso la pensione che prevede l’erogazione di una indennità economica per 12 mensilità. E’ concessa solo se si posseggono determinati requisiti e si versa in particolari situazioni di disagio.
Ape Sociale per lavoratori a termine
Generalmente coloro che si trovano in stato di disoccupazione possono accedere ad Ape Sociale.
Il beneficio non è però automatico. E’ necessario che il lavoratore a termine nei precedenti 36 mesi dalla cessazione del rapporto abbia lavorato come dipendente per almeno 18 mesi e abbia fruito della Naspi per almeno 3 mesi.
Requisito indispensabile, inoltre, per poter presentare domanda di Ape Sociale è quello di possedere almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi al momento della domanda al Inps.
Importo e durata dell’anticipo pensionistico
Posto che una persona che sia rimasto senza lavoro disponga di tutti i requisiti di cui sopra, vediamo come funziona Ape Sociale. L’indennità decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domande ed è calcolata sulla base della contribuzione versata e dell’anzianità del richiedente. In pratica è come se fosse liquidata la pensione.
L’Ape Sociale è quindi corrisposta mensilmente, ma senza tredicesima, e ha un tetto massimo di 1.500 euro lordi mensili. L’importo non è rivalutato, né integrato al trattamento minimo, qualora sorgesse il diritto. Nemmeno sono riconosciuti contributi figurativi durante il periodo di godimento a valere sulla futura pensione.
Infine, durante il periodo di godimento dell’Ape Sociale il beneficiario non può percepire altri trattamenti diretti previdenziali, né conseguire redditi da lavoro se non al di sotto di 4.800 euro lordi all’anno.