Anche gli invalidi civili possono accedere ad Ape Sociale e ottenere la pensione anticipata. L’anticipo pensionistico è infatti riservato anche ai lavoratori che hanno ridotte capacità lavorative.
Ape Sociale non è una vera e propria pensione, ma uno scivolo verso la pensione che prevede l’erogazione di una indennità economica stabilità dalla legge. È concessa solo se si posseggono determinati requisiti e si versa in particolari situazioni di disagio.
Ape Sociale per gli invalidi civili
Coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni medico legali, superiore o uguale al 74%possono accedere ad Ape Sociale.
Attenzione, lo stato di invalidità civile non è necessariamente legato allo stato di handicap con gravità, anche se la percentuale del 74% di riduzione della capacità lavorativa ne implica spesso il riconoscimento.
Altro requisito indispensabile per poter presentare domanda di Ape Sociale è quello di possedere almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi al momento della domanda al Inps.
Importo e durata dell’anticipo pensionistico
Se il lavoratore riconosciuto invalido con riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74% soddisfa i requisiti di cui sopra, può chiedere Ape Sociale. L’indennità decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domande ed è calcolata sulla base della contribuzione versata e dell’anzianità del richiedente. In altre parole è come se fosse liquidata la pensione.
L’assegno di Ape Sociale è corrisposto mensilmente, ma senza tredicesima, e ha un tetto massimo di 1.500 euro lordi mensili. Qualora il richiedente avesse diritto a un importo maggiore in base ai calcoli, dovrà attendere la maturazione dei requisiti della pensione per vedersi riconoscere l’assegno pieno.
L’importo non è rivalutato, né integrato al trattamento minimo, qualora ce ne fosse necessità.
Infine, durante il periodo di godimento dell’Ape Sociale il beneficiario non può percepire altri trattamenti diretti previdenziali, né conseguire redditi da lavoro se non al di sotto di 4.800 euro lordi all’anno.