Il Consiglio dei Ministri ha approvato, nella seduta del 15 ottobre 2024, un decreto che introduce importanti misure in ambito economico e fiscale. Uno degli aspetti più rilevanti di questo provvedimento è la proroga dell’APE sociale, uno strumento di pensionamento anticipato che riveste un ruolo fondamentale per molti lavoratori italiani. Con questo articolo, vogliamo approfondire il funzionamento dell’APE sociale, i requisiti per accedervi e i recenti sviluppi legati alla sua estensione, con un focus specifico sul suo impatto economico e sociale.
La proroga di questa misura garantisce continuità a uno strumento che ha già sostenuto molti lavoratori . Con il nuovo provvedimento, è stato previsto un aumento progressivo dei fondi stanziati per sostenere l’iniziativa, con un incremento di 20 milioni di euro per il 2025, 30 milioni per il 2026, 50 milioni per il 2027 e 10 milioni per il 2028. Questo potenziamento finanziario riflette la crescente importanza attribuita a questa misura di welfare, soprattutto in un contesto di difficoltà economiche.
Proroga dell’APE sociale: il contesto normativo
L’APE sociale, introdotta nel 2016, è un sistema di pensione anticipata riservata a specifici lavoratori che, pur non avendo ancora raggiunto l’età pensionabile, si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità economica o sociale (c.d. lavoratori gravosi). Questa misura è pensata per offrire un sostegno temporaneo fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia ordinaria (67 anni). L’indennità viene erogata dall’INPS e ha un importo massimo di 1.500 euro al mese, distribuiti in 12 mensilità.
Per poter beneficiare dell’APE sociale, i richiedenti devono soddisfare una serie di requisiti specifici. Questi criteri sono stati pensati per garantire che l’indennità sia riservata ai lavoratori che si trovano in una situazione di reale necessità. Di seguito, i principali requisiti richiesti:
- età minima: il richiedente deve aver compiuto almeno 63 anni e 5 mesi al momento della domanda;
- contributi: è necessario aver maturato almeno 30 anni di contributi. Tuttavia, per i lavoratori impegnati in attività considerate gravose, il requisito contributivo minimo è fissato a 36 anni, ridotto a 32 per alcune specifiche categorie;
- requisiti specifici per le donne: le donne possono beneficiare di una riduzione dei requisiti contributivi pari a 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni;
- nessuna titolarità di pensione diretta: il richiedente non deve essere titolare di alcuna forma di pensione diretta al momento della domanda.
Questi requisiti sono stati stabiliti per garantire che l’APE sociale vada a favore di chi ha effettivamente bisogno di un sostegno economico nell’ultimo tratto della propria carriera lavorativa.
Compatibilità e limitazioni
È importante sottolineare che l’APE sociale presenta alcune limitazioni e regole precise per quanto riguarda la compatibilità con altre attività lavorative.
I richiedenti devono cessare ogni attività lavorativa subordinata, autonoma o parasubordinata per poter ottenere l’indennità. Tuttavia, è prevista una deroga per chi svolge attività di lavoro autonomo occasionale: in questo caso, è possibile percepire l’APE sociale purché il reddito derivante da tali attività non superi i 5.000 euro lordi annui. Se si supera tale soglia, il beneficiario perde il diritto all’indennità e deve restituire quanto percepito fino a quel momento.
Inoltre, l’APE sociale non è compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito legati alla disoccupazione involontaria, rendendo la misura particolarmente mirata e circoscritta.
Ape sociale: l’importanza della proroga
La proroga dell’APE sociale rappresenta un passo significativo verso la protezione dei lavoratori in condizioni di fragilità economica. Questa misura non solo offre un sostegno economico ai lavoratori più vulnerabili, ma contribuisce anche a favorire un graduale avvicinamento al pensionamento senza brusche interruzioni di reddito. L’estensione della misura oltre il 2024, con il potenziamento dei fondi, testimonia la volontà del governo di continuare a sostenere questa fascia della popolazione.
La proroga non riguarda solo l’aspetto economico: l’APE sociale ha anche un importante valore sociale.
Da sottolineare anche l’approvazione del DDL bilancio 2025 che conferma, in tema pensioni anticipate, le misure della legge di bilancio 2024 (Quota 103, Opzione donna, ecc.).
Riassumendo…
- Proroga dell’APE sociale confermata anche per il 2025 con maggiori fondi. La proroga è fino al 2028.
- L’APE sociale offre un’indennità temporanea ai lavoratori gravosi fino alla pensione.
- Requisiti principali: età minima 63 anni e 5 mesi e 30 anni di contributi.
- Indennità massima di 1.500 euro mensili, erogata in 12 mensilità dall’INPS.
- Compatibile solo con lavori autonomi occasionali con reddito inferiore a 5.000 euro annui.
- Proroga mirata a garantire transizioni pensionistiche sostenibili per lavoratori vulnerabili.