Si avvicina la scadenza per presentare domanda di pensione con Ape Sociale. Chi ne ha diritto deve affrettarsi a presentare domanda al Inps entro il 15 luglio. Scade infatti a metà mese la seconda finestra temporale prevista per questo tipo di pensionamento anticipato.
A ricordarlo è l’Inps in una nota, facendo riferimento al messaggio numero 62 del 8 gennaio 2021. Nello stesso è richiamata l’attenzione dei lavoratori sulle regole previste dalla legge 232 del 2016 per accedere all’Ape Sociale e le relative finestre di uscita.
Ape Sociale, domande entro il 15 luglio
Ma come funziona l’Ape Sociale? Come noto, non si tratta di una pensione a tutti gli effetti, ma di una specie di scivolo pensionistico. E’ un sussidio economico, calcolato dall’Inps sulla base dei contributi versati dal lavoratore e che viene erogato fino al raggiungimento dell’età pensionabile.
L’Ape Sociale è rivolta solo a determinati lavoratori in condizioni di svantaggio sociale. Gli aventi diritto sono quindi persone fragili, svantaggiate o comunque legate a condizioni di fragilità familiare.
Requisiti necessari
Più nel dettaglio, possono accedere all’Ape Sociale i lavoratori iscritti alle varie gestioni Inps, che abbiano raggiunto i 63 anni di età. Oltre a ciò, i lavoratori devono aver cessato il lavoro, essere residenti in Italia e trovarsi in una delle seguenti quattro condizioni con almeno 30 anni di contributi::
- essere in stato di disoccupazione;
- al momento della richiesta di Ape sociale assistere da almeno sei mesi il coniuge, la persona con cui è contratta l’unione civile o un parente di primo grado convivente (genitori o figli) con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3 comma 3 legge 104/1992;
- essere riconosciuto invalido dalle commissioni di invalidità civile almeno al 74%;
- avere almeno 36 anni di contributi e svolgere alla data della domanda di Ape sociale da almeno sei anni in via continuativa una o più delle attività gravose sotto elencate.
Per quanto riguarda le donne, è prevista una riduzione dei requisiti contributivi richiesti per l’accesso all’Ape Sociale, pari a 12 mesi per ciascun figlio.
Indennità economica
L’Ape Sociale si traduce in una sorta di sostegno al reddito fino al raggiungimento dell’età pensionabile.
Il limite massimo è di 1.500 euro lordi (non rivalutabile) per 12 mensilità ed è soggetto alla tassazione ordinaria.
Hanno diritto all’Ape Sociale, sia i lavoratori dipendenti che quelli parasubordinati e gli autonomi. Mentre restano esclusi coloro che appartengono alle casse dei liberi professionisti. In caso di contribuzione presente in varie gestioni, il calcolo della pensione avverrà pro-quota con le regole di ciascuna gestione per i periodi maturati.
Presentazione della domanda
La domanda di riconoscimento dei requisiti deve essere presentata all’Inps per via telematica entro il 15 luglio 2021. L’Istituto verifica la sussistenza dei requisiti e comunica all’interessato:
- a) il riconoscimento delle condizioni indicando la prima decorrenza utile se è sufficiente la copertura finanziaria rispetto al monitoraggio,
- b) il riconoscimento delle condizioni con differimento dell’Ape in caso di insufficiente copertura finanziaria. In questa ipotesi solo dopo il monitoraggio verrà comunicata la data utile,
- c) il rigetto della domanda se non sussistono i requisiti.
Solo successivamente e in caso di esito positivo, il beneficiario presenterà la domanda di Ape Sociale seguendo le istruzioni fornite dall’Inps.
La pensione
L’Ape Sociale decade al raggiungimento dei requisiti per la pensione. Alla data pensionabile, il trattamento economico proseguirà sotto forma di pensione di vecchiaia e non potrà essere revocata.
Al contrario, durante il periodo di godimento dell’Ape Sociale, il beneficiario non può lavorare. O meglio, non può conseguire redditi da lavoro oltre certi limiti fissati dalla legge.
- 000 euro per attività di lavoro subordinato, parasubordinato o occasionale;
- 800 euro in caso di redditi da lavoro autonomo.
Il diritto all’Ape Sociale decade anche in caso di percezione di trattamenti di disoccupazione (Naspi) o all’indennizzo da cessazione di attività commerciale da parte dell’Inps.