Ape Sociale spetta anche agli agricoltori: come e quando fare domanda

Anche gli agricoltori possono andare in pensione con Ape Sociale a 63 anni. La loro attività è considerata gravosa.
2 anni fa
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lavoratori agricoli

Anche gli agricoltori possono lasciare il lavoro con Ape Sociale. Chi si dedica a questo tipo di attività, sia in forma autonoma che come lavoratore dipendente, può beneficiare del canale di accesso alla pensione anticipata a 63 anni.

l’Inail e l’Inps ritengono, infatti, il lavoro dell’agricoltore meritevole di maggior tutela previdenziale rispetto ad altre attività. Così per chi si occupa lavorare i campi, i vigneti o di fare il contadino in generale, ha la possibilità di lasciare in anticipo il lavoro quattro anni prima rispetto ai requisiti di vecchiaia.

Agricoltori in pensione a 63 anni

Per accedere ad Ape Sociale, oltre ad aver compiuto 63 anni di età, serve un numero minimo di contributi. Pari ad almeno 36 anni (per le donne con figli si può arrivare a uno sconto contributivo massimo di 2 anni). Il riconoscimento dei requisiti da parte dell’Inps implica, quindi, il diritto a ottenere lo scivolo pensionistico fino al raggiungimento dei 67 anni di età.

A quel punto lo scivolo pensionistico si trasforma in pensione definitivamente, ma l’importo non cambia perché sarà calcolato sui contributi versati al momento della richiesta di Ape Sociale. Il lavoratore durante il periodo di godimento della prestazione non potrà lavorare e quindi accumulare altri contributi. E nemmeno l’assegno Inps prevede il riconoscimento di contribuzione figurativa.

La pensione anticipata con Ape Sociale, requisiti specifici

A parte il requisito anagrafico (63 anni), ricordiamo che per ottenere l’anticipo pensionistico con Ape Sociale per i lavoratori agricoli occorre avere alle spalle almeno 36 anni di contributi. Il che non significa che un contadino o un operaio agricolo debba aver svolto necessariamente questa attività per 36 anni, ma che lo abbia fatto per molto tempo.

La normativa specifica, infatti, che il lavoro specifico nei campi degli agricoltori debba essere stato svolto per almeno la metà della carriera lavorativa, così come risultante dall’estratto contributivo Inps.

Oppure che il lavoratore abbia ricoperto tale mansione per 6 anni negli ultimi 7. O per 7 anni negli ultimi 10 al momento della presentazione della richiesta di Ape Sociale.

Solo in questo caso è riconosciuto il diritto alla pensione anticipata. Diversamente è sempre possibile rientrare nel diritto a patto che i diversi periodi di siano comunque riferiti ad attività gravose.

La domanda di pensione con Ape Sociale

La domanda per Ape Sociale si presenta generalmente entro il 1 marzo di ciascun anno, ma si può fare anche successivamente, entro il 30 novembre. Ciò non comporta l’automatica accettazione della pensione, ma solo il riconoscimento dei requisiti per accedervi.

Più esattamente l’Inps, prima di concedere Ape Sociale all’agricoltore, verifica che l’assicurato abbia svolto il mestiere o i mestieri faticosi per il tempo necessario previsto dalla norma. Solo dopo aver accertato la sussistenza piena del diritto ad Ape Sociale, è corrisposto l’anticipo pensionistico (fino a 1.500 euro al mese per 12 mensilità). Anche se la domanda di pensione è presentata all’Inps contestualmente a quella di riconoscimento dei requisiti.

Riassumendo…

  • Anche gli agricoltori e gli operai agricoli possono accedere ad Ape Sociale.
  • Per la pensione anticipata a 63 anni occorrono 36 anni di contributi, di cui almeno la metà come lavoro gravoso.
  • La domanda di pensione si presenta il 1 marzo di ogni anno ma si può fare anche successivamente.
  • Il lavoro agricolo deve essere stato svolto per metà della carriera o negli ultimi anni di essa.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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