App e sito Unicredit down, ecco perché eliminare il contante sarebbe una follia

I clienti Unicredit hanno vissuto due giorni di passione, non potendo accedere all'app e con il sito giù per diverse ore. La conferma che digitalizzare tutti i pagamenti rappresenta un rischio per l'economia.
4 anni fa
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Tetto al contante salirà

E’ stato un inizio di settimana di passione per milioni di clienti Unicredit. A causa di un disguido tecnico, non è stato per loro possibile accedere alle funzionalità dell’home banking, compreso il conto corrente online. Quei pochi che sono riusciti ad entrarvi hanno vissuto attimi di paura, allorquando il saldo dei conti risultavano azzerati. Solo un problema di visualizzazione, si è affrettata a rassicurare la banca, per cui non un solo centesimo è andato perduto. Fatto sta che per ore nella giornata di lunedì e, pur con minori problemi, nella mattinata successiva, non è stato possibile né fare pagamenti online, né ai POS.

Molte scene imbarazzanti e disagi in tutta Italia si sono registrati alla cassa dei negozi e dei supermercati, quando le carte Unicredit sono state rifiutate e le transazioni non sono state convalidate. E i titolari non hanno potuto nemmeno prelevare il contante alle postazioni bancomat. Per fortuna, il tutto è durato poche ore, quanto è bastato per confermarci ancora una volta come serva sempre mantenere un’alternativa alla totale digitalizzazione dei pagamenti.

Non è la prima volta che disagi del genere accadono e in qualunque banca. Per quanto l’infrastruttura tecnologica venga costantemente aggiornata e potenziata, non si possono mai escludere disguidi. Immaginate di essere lontani da casa, magari anche all’estero, e di non riuscire più a effettuare alcun tipo di pagamento. Anche il solo smarrimento o furto della carta, cosa sempre possibile persino tra i più prudenti, sarebbe in grado di privarci del nostro denaro fino a quando non troveremmo soluzioni alternative.

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La scriteriata lotta al contante

Non stiamo minimizzando i vantaggi dei pagamenti digitali, né vogliamo approfittare dell’accaduto per inveire contro le banche. Più semplicemente, ribadiamo come la realtà sia questa e poiché la perfezione non è di questo mondo, dobbiamo sempre tenerci pronti all’eventualità di non poter pagare con carta di credito/bancomat o tramite l’utilizzo di un dispositivo mobile, non solo per problemi che possano sorgere nei sistemi informatici delle banche; basti pensare molto più semplicemente a un blackout temporaneo e/o locale, che impedisca ai POS di funzionare.

La lotta al contante, intesa come volontà di annullamento dei pagamenti con banconote e monetine, rischia in futuro di comportare problemi superiori a quelli che puntava a risolvere. Non solo intere fasce della popolazione (anziani, immigrati, redditi bassi) avrebbero scarse opportunità di accesso al mondo bancario e agli annessi servizi di pagamento, ma l’economia resterebbe esposta agli inevitabili disagi che di volta in volta verrebbero registrati dagli istituti, per quanto il potenziamento tecnologico dovrebbe minimizzarne la frequenza. Ma più folta la platea di chi effettua pagamenti digitali, maggiori le risorse umane e monetarie occorrenti per gestirla. E i costi alla fine ricadono sempre sull’utenza.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

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