La notizia della truffa da parte di due studenti cinesi ai danni di Apple sta facendo il giro del mondo. Quan Jiang e Yangyang Zhou sono riusciti a portare a segno negli ultimi anni un bottino del valore di 900 mila dollari. Come ci sono riusciti? E perché Apple ha impiegato un tempo così lungo per accorgersene? In realtà, l’inchiesta è partita due anni fa, ma da allora Quan Jiang ha affermato di essere riuscito a vendere circa 2.000 iPhone. Al momento, i procuratori federali accusano Jiang di frode telematica e traffico di merci contraffatte.
La truffa ai danni di Apple
L’idea avuta dai due studenti cinesi, che frequentavano ingegneria presso il Linn-Benton Community College e la Oregon State University, nello Stato dell’Oregon, grazie a un visto studentesco, consisteva nell’importare dalla Cina iPhone contraffatti, del tutto identici rispetto agli originali.
I prodotti che arrivavano dal Paese asiatico non si accendevano, in modo da rendere più veloce il processo di sostituzione richiesto da Quan Jiang. Apple infatti, credendo nella buona fede della segnalazione e ravvisando che il telefono effettivamente non si accendeva, si affrettava a spedire un iPhone nuovo (stavolta vero) ai due studenti cinesi. Quest’ultimi, a loro volta, rivendevano all’estero l’iPhone perfettamente nuovo, ricavando una percentuale dalla vendita.
Come si è accorta Apple della truffa
Apple si è resa conto della truffa in atto ai suoi danni insospettendosi circa alcuni pacchi provenienti da Hong Kong con all’interno degli iPhone falsi. Il tutto è accaduto a una dogana degli Stati Uniti. Da lì in avanti per gli inquirenti è stato semplice risalire ai responsabili del piano, dal momento che sui pacchi vi era come unico mittente Quan Jiang. L’azienda statunitense contesta a Jiang di 1.493 sostituzioni, a fronte di 3.069 richieste. Nonostante metà siano state correttamente rifiutate, le rimanenti sono costate alla mela morsicata quasi 1 milione di dollari.