Aprire una Partita IVA nel 2017, quanto costa?

Ecco tutte le spese da sostenere per l'attivazione della partita Iva nel 2017 e il mantenimento dell’ attività.
7 anni fa
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aprire partita iva

Partita Iva e scelta codice ATECO

Nell’apertura della partita Iva, bisogna indicare il codice dell’attività che si vuole svolgere, codice Ateco. La definizione del codice attività non è banale e ha un’importanza fondamentale per la valutazione dell’attività ai fini fiscali. La tabella di classificazione delle attività economiche chiamata ATECO 2007 è consultabile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Regime forfettario o ordinario

Un fattore importante è scegliere il tipo di sistema contabile: regime forfettario 2017 o contabilità ordinaria. Non è più possibile optare per il regime dei minimi.


Tutti coloro che nel 2016 hanno aperto la propria attività con il regime dei minimi, con un’imposta sostitutiva agevolata del 5%, possono mantenere tale regime fino al raggiungimento della soglia limite di età, che è fissata a 35 anni.

Regime ordinario: i costi per coloro che aprono una partita IVA a regime ordinario riguardano le spese di gestione e i  numerosi obblighi contabili, a seconda che il regime di contabilità sia ordinario o semplificato. Le spese ricorrenti sono:

  • diritto annuale per l’iscrizione dell’impresa alla Camera di Commercio,il cui costo da 12 euro (per unità locale) ai 120 euro (per le società semplici inattive o non agricole e per le società tra professionisti);
  • costo del commercialista (almeno 900/3.00 euro l’anno)
  • contributi INPS
  • IRPEF
  • IVA
  • IRAP

Regime forfettario con due tipi di tassazione agevolata

1° tipo di tassazione per le nuove partita IVA, si applica il regime forfettario startup, che prevede la tassazione agevolata del 5% per i primi 5 anni d’imposta e del 15% a partire dal sesto anno.

I contributi INPS incidono invece per il 27% sul reddito di impresa.

2° tipo di tassazione, per le partite IVA già avviate, si applica il regime forfettario ordinario con aliquota al 15%.

Chi opta per il regime forfettario ha pochissimi obblighi contabili, in quanto godono di importanti  semplificazioni:

  • divieto di rivalsa dell’IVA;
  • divieto di esercitare il diritto alla detrazione dell’IVA;
  • esonero dalla registrazione delle fatture emesse;
  • esonero dalla registrazione dei corrispettivi;
  • esonero dalla registrazione delle fatture di acquisto;
  • esonero tenuta e conservazione dei registri e documenti;
  • esonero dalla liquidazione e versamento dell’IVA;
  • esonero dalla dichiarazione IVA;
  • esonero dalla presentazione dello spesometro;
  • esonero dall’obbligo di comunicazione delle operazioni effettuate nei confronti di operatori aventi sede nei Paesi black list;
  • esonero dalla certificazione dei corrispettivi qualora svolgano le attività previste dall’art. 2 del D.P.R. 696/1996.

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