Aprire una partita IVA nel 2016: quanto costa?

Ecco tutte le spese da sostenere per l'attivazione della partita Iva e il mantenimento dell’ attività.
9 anni fa
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Costi d’iscrizione alla Camera di Commercio

Si tratta di circa 100 euro all’anno. Il diritto camerale è un tributo che tutte le imprese iscritte nel Registro delle Imprese devono pagare ogni anno alla Camera di Commercio del territorio. L’iscrizione è obbligatoria per le ditte individuali (artigiani o commercianti), mentre è facoltativa per gli autonomi.

Partita IVA e contributi Previdenziali

I contributi INPS per artigiani e commercianti prevedono un’aliquota del 22,65%(circolare INPS 26/2015). Il pagamento dei contributi minimi obbligatori deve essere effettuato in quattro rate trimestrali alle seguenti date: 16 maggio, 16 agosto, 16 novembre, 16 febbraio dell’anno successivo.

A questo è necessario aggiungere una quota percentuale che supera il minimale calcolata in base al reddito dichiarato.

Sui contributi per artigiani e commercianti è previsto, dal 2016, uno sconto del 35%, per chi aderisce al Forfettario (nel 2015, invece, gli aderenti a tale regime sono esonerati dal minimale).

Le Imposte sulla partita IVA

La Partita IVA comporta l’obbligo della dichiarazione dei redditi e del pagamento delle imposte: IRPEF e IRAP.

L’IRPEF e l’IRAP, sono calcolate in percentuale sul reddito dichiarato. L’IRPEF è pari al23-27% per redditi fino a 28.000 euro, l’IRAP è pari 3.90%.

Di norma, senza considerare il regime dei minimi, circa il 35% di quanto un’impresa o un professionista fattura, al netto dei costi, sarà assorbito dal fisco.

Di seguito gli scaglioni di tassazione ad oggi attivi in base al reddito.

  • Reddito tra 0 e 15.000 euro: l’aliquota IRPEF è del 23%, che corrisponde a 3.450 euro di tasse nel caso di massimo reddito. Sono compresi i lavoratori che percepiscono fino a 1.250 euro di reddito;
  • Tra 15.001 e 28.000 euro: l’aliquota è del 27%, con una tassazione massima di 6.960 euro. Per redditi mensili non superiore a 2.335 euro. Da questa fascia in poi si applica l’aliquota successiva solo per la parte eccedente di reddito. Per esempio: con 30000 euro di guadagno, si pagherà il 27% di tasse su 28000 euro ed il 38% sui 2000 euro che restano;
  • Tra 28.001 e 55.000 euro: l’aliquota IRPEF è fissata al 38% sulla soglia eccedente la seconda. La quota IRPEF sarà pari a 17.220 euro nel caso del reddito più alto;
  • Tra 55.001 e 75.000 euro: la fascia prevede un’aliquota del 41% con un tetto massimo di 25.420 euro;
  • Sopra i 75.000 euro: l’aliquota IRPEF è pari al 43%.
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