Arretrati Assegno unico. Il 30 giugno è l’ultima chiamata

E' ancora possibile recuperare gli arretrati dell'assegno unico per chi pur avendone diritto non ha ancora presentato domanda
2 anni fa
1 minuto di lettura
Assegno unico figlio che compie 18 anni dopo la domanda: istruzioni INPS

La data del 30 giugno è una scadenza molto importante per i percettori dell’assegno unico universale.

Infatti, la presentazione della domanda entro il 30 giugno 2022, permette di ottenere i pagamenti arretrati dell’assegno unico dal mese di marzo in avanti (data di entrata in vigore dell’assegno unico).

Superata tale scadenza l’Inps non riconoscerà più gli arretrati.

Infatti, una volta presentata la domanda, i pagamenti riguarderanno solo i mesi a partire da quello di presentazione della domanda di assegno unico.

L’assegno unico

Dal 1° marzo 2022 l’assegno unico e universale, ex D.

Lgs 230/2021, ha sostituito: il Premio alla nascita c.d. Bonus mamma domani, l’Assegno di natalità (Bonus bebè), gli ANF e le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni. E’ stato abrogato anche il Bonus tre figli, mentre rimangono in vigore la maternità comunale di 1.700 euro e il Bonus nido.

Detto ciò, le famiglie con Isee inferiore a 15mila euro, hanno diritto ai seguenti importi: per ogni figlio minore 175 euro mensili, importo che diminuisce con l’aumentare dell’Isee, fino ad arrivare a 50 euro mensili a figlio per Isee pari o superiori a 40mila euro.

Il 30 giugno è l’ultima chiamata

Anche l’assegno unico coma la maggior parte delle prestazioni erogate dall’Inps viene erogato su domanda.

Nello specifico,

  • per le domande presentate a gennaio e febbraio, i pagamenti sono stati erogati dalla seconda metà di marzo,
  • per quelle presentate dal 1° marzo in poi, il pagamento è effettuato alla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda.

La domanda ha validità annuale, nel senso che copre le mensilità comprese nel periodo tra il mese di marzo dell’anno in cui è presentata la domanda e il mese di febbraio dell’anno successivo.

Il prossimo anno sarà necessario presentare una nuova domanda di assegno unico.

Detto ciò, è ancora possibile recuperare gli arretrati dell’assegno unico per chi pur avendone diritto non ha ancora presentato domanda.

Infatti, come ribadito dall’Inps sul proprio portale, la presentazione della domanda entro il 30 giugno 2022, permette di ottenere i pagamenti anche per le mensilità arretrate dal mese di marzo (data di entrata in vigore dell’assegno unico).

Superata tale scadenza l’Inps non riconoscerà più gli arretrati.

Infatti, una volta presentata la domanda, i pagamenti riguarderanno solo i mesi a partire da quello di presentazione della domanda di assegno unico.

Dunque, è molto importate rispettare la scadenza del 30 giugno.

Nella compilazione della domanda bisogna fare attenzione a non commettere errori che potrebbero bloccare l’accredito . Ad esempio è necessario verificare l’iban (verificare che sia correttamente intestato al richiedente e che la banca non lo abbia cambiato recentemente senza darne comunicazione).

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

UBS Certificati Phoenix Memory: come ivnestire sul macro-settore tecnologico con rendimenti fino al 14% annuo
Articolo precedente

UBS Certificati Fixed Cash Collect: come investire sul settore bancario con cedole incondizionate

contributi
Articolo seguente

Bonus contributi fino a 8.000 euro per chi assume negli stabilimenti termali