I patronati di questi ultimi tempi sono stati presi d’assalto. La loro attività di assistenza verso i cittadini italiani è notevolmente aumentata. Divenuti il punto di riferimento per la richiesta di bonus ed altre prestazioni assistenziali messe in campo dal legislatore. Questo significa anche orari di apertura prolungati e maggiori costi di gestione. Su tutti l’energia elettrica. Ecco, quindi, che a sostegno proprio di questi enti arriva il bonus patronato.
Un sussidio finalizzato a mitigare le maggiori spese sostenute per l’energia elettrica e a contrastarne l’eccezionale incremento del costo.
Cosa fanno i patronati e la differenza con il CAF
I patronati sono istituti riconosciuti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La loro attività è quella di dare assistenza e tutela (gratuita) ai lavoratori, pensionati e in generale a tutti i cittadini presenti sul territorio nazionale.
Ci si rivolge, ad esempio, al patronato per domande di pensione, di invalidità, reddito di cittadinanza, bonus 200 euro colf e badanti, ecc.
Questi i principali servizi che si possono avere quando si accede alla sede di questi istituti:
- prestazioni assistenziali
- pensioni da lavoro dipendente pubblico o privato o da lavoro autonomo
- previdenza complementare
- pensioni di inabilità o di invalidità
- maternità o paternità
- malattia
- ammortizzatori sociali (ad esempio, richiesta di Naspi)
- infortuni, malattie professionali o causa di servizio
- disabilità
- handicap e accompagnamento
- permessi di soggiorno
- assistenza fiscale
- colf e badanti
- assegni familiari
- riscatto di contributi previdenziali
- verifica della propria posizione assicurativa.
Si differenzia da CAF (centro di assistenza fiscale) in quanto mentre il patronato si occupa principalmente di pratiche legate alla previdenza ed all’assistenza sociale dei cittadini, il CAF presta principalmente attività di consulenza fiscale (730, dichiarazione redditi, ecc.).
Il nuovo bonus patronato di 100 euro
L’art. 15 del nuovo decreto Aiuti ter istituisce proprio un bonus patronato del valore di 100 euro. In dettaglio il legislatore espressamente stabilisce che
Al fine di sostenere le attività di assistenza prestate dagli istituti di patronato e fronteggiare le ripercussioni economiche negative sulle stesse derivanti dall’eccezionale incremento del costo dell’energia, agli istituti di patronato di cui alla legge 30 marzo 2001, n. 152, è concesso un contributo una tantum, pari a 100 euro per ciascuna sede centrale, regionale e provinciale e zonale, riconosciuta alla data di entrata in vigore del presente decreto, a parziale compensazione dei costi sostenuti per il pagamento delle utenze di energia elettrica e gas.
Un bonus di 100 euro, dunque, per ogni sede. Il beneficio non sarà automatico. Per averlo il patronato dovrà fare domanda al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali. La richiesta è da farsi entro 30 giorni dal 24 settembre 2022 (data di entrata in vigore del decreto Aiuti ter). Nella domanda bisognerà indicare l’elenco delle sedi per le quali si chiede il contributo.
Si tenga presente che il sussidio sembra essere rivolto solo ai patronati e, quindi, non anche ai CAF.