Arriva la doccia fredda sulle pensioni con lo stop alla quattordicesima di luglio

Niente quattordicesima sulla pensione a luglio per chi nel 2020 ha commesso questo errore, ecco come si può intervenire.
5 mesi fa
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quattordicesima sulla pensione a luglio per chi nel 2020 ha commesso questo errore, ecco però come si può facilmente intervenire.
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In questi giorni, molti pensionati italiani stanno attendendo con ansia la mensilità aggiuntiva di luglio. Infatti, è proprio in questo mese che l’INPS eroga la quattordicesima mensilità. Allo stesso tempo, però, molti pensionati stanno ricevendo un messaggio dall’INPS che fa riferimento a una mancata comunicazione del 2020, che di fatto li esclude da questa mensilità aggiuntiva.

Una autentica, inaspettata doccia fredda per molti di loro. Ecco come intervenire per evitare di perdere la quattordicesima mensilità e per cercare di recuperarla nei prossimi mesi.

Perché per quella di luglio, come vedremo, non c’è nulla da fare.

Esempio di un pensionato escluso dalla quattordicesima mensilità

“Buongiorno, sono titolare di una pensione di vecchiaia da 860 euro al mese. Ho controllato tramite il mio SPID il cedolino di pensione di luglio per vedere se era stata caricata la quattordicesima mensilità. Ma non la trovo. Controllando i cedolini degli anni precedenti, ho visto che avevo percepito circa 500 euro di quattordicesima nei mesi di luglio degli anni passati. Quest’anno, però, non c’è traccia. Tra le comunicazioni a mio nome nella mia area riservata del sito dell’Istituto, ho trovato una comunicazione che mi annuncia la sospensione delle prestazioni collegate al reddito. Nella stessa comunicazione, mi consigliano di effettuare una domanda di ricostituzione della pensione entro settembre, altrimenti queste prestazioni verranno revocate per sempre. Deduco che si tratta della mancata erogazione della quattordicesima e quindi vi chiedo cosa devo fare e quando potrò tornare a percepire questa mensilità aggiuntiva.”

Arriva la doccia fredda sulle pensioni con lo stop alla quattordicesima di luglio

Il nostro lettore si trova in una situazione che sicuramente riguarderà molti altri contribuenti nel mese di luglio. Infatti, si tratta della comunicazione di sospensione delle prestazioni collegate al reddito per alcune pensioni percepite dall’INPS. Molti pensionati percepiscono trattamenti che hanno una cospicua parte collegata al reddito dichiarato.

Parliamo di reddito presente nelle dichiarazioni dei redditi dell’Agenzia delle Entrate, quindi nel modello 730 o nel modello Redditi persone fisiche.

Parliamo anche di redditi che i pensionati devono dichiarare annualmente tramite la campagna RED dell’INPS. In parole povere, una parte della pensione di molti pensionati è collegata al reddito dello stesso pensionato e, in alcuni casi, del coniuge. Ogni anno, queste prestazioni aggiuntive della pensione sono soggette a controllo da parte dell’INPS per verificare la continuità del diritto a percepirle.

Il modello RED e le dichiarazioni dei redditi classiche

Queste cifre aggiuntive sulla pensione sono soggette a verifica annuale da parte dell’INPS. Una verifica che si effettua incrociando i dati dell’Agenzia delle Entrate per chi presenta comunemente le dichiarazioni dei redditi annuali, oppure verificando la presenza dei modelli RED. Chi per l’anno 2020 non ha provveduto a comunicare i redditi in nessuno dei due modi citati, probabilmente ha subito la sospensione di queste somme aggiuntive sulla pensione.

Il nostro lettore probabilmente non ha altre somme aggiuntive oltre alla quattordicesima e quindi non si è reso conto di aver subito questa penalizzazione. Una situazione che, per esempio, chi godeva delle maggiorazioni sociali mensilmente sulla pensione avrebbe già notato, poiché si parla di pensioni più basse.

Pensioni e somme aggiuntive: perché le comunicazioni reddituali sono fondamentali

I controlli dell’INPS relativi all’anno 2020 stanno producendo i loro effetti adesso. Il problema è di facile risoluzione perché l’INPS nella lettera al contribuente ha spiegato cosa fare. Attraverso la ricostituzione della pensione per motivi reddituali, il contribuente non fa altro che comunicare all’INPS quei dati che non ha comunicato con le dichiarazioni reddituali.

Indicando i redditi del 2020 (ma è consigliabile indicare anche i redditi degli anni successivi), il contribuente può tornare a essere considerato come soggetto beneficiario della quattordicesima mensilità.

In questo modo, probabilmente nei mesi successivi, potrà tornare a incassare la mensilità aggiuntiva che ormai per il mese di luglio non verrà liquidata. Sulla tempistica del recupero di questa mensilità, non possiamo essere precisi perché l’INPS adotta tempi e modi differenti. Tuttavia, non intervenendo per tempo, il rischio di vedersi revocare la prestazione è elevatissimo.

Ecco come presentare la domanda di ricostituzione

Lo strumento da utilizzare è la domanda di ricostituzione della pensione. Come si legge nelle comunicazioni dell’INPS in cui si sottolinea la sospensione delle prestazioni collegate ai redditi, si può usare il canale dei Patronati, che sono gli enti preposti a intervenire.

Tuttavia, si può fare tutto anche tramite SPID. Il nostro lettore, che ha controllato il cedolino con le sue credenziali nell’area riservata INPS, ha lo strumento per fare tutto da solo. Basterà cliccare sulla frase “ricostituzione della pensione” presente nella lettera e sarà automaticamente portato al formulario da compilare per presentare l’istanza.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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