Arriva la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali? Ecco le ultime novità

Che fine ha fatto la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali e perché si continua a parlare di una nuova definizione agevolata.
2 giorni fa
4 minuti di lettura
Arriva la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali? Ecco le ultime novità
Foto © Pixabay

Nel 2025 potrebbe arrivare una nuova sanatoria delle cartelle esattoriali. La nuova rottamazione quinquies come la chiamerebbero nel caso in cui venisse introdotta essendo la quinta rottamazione varata, è una priorità. Lo sostengono da tempo alcuni rappresentanti del governo. Anche se non è stato possibile varare la rottamazione in legge di Bilancio, ecco che adesso si torna a parlare di questa nuova sanatoria. Le cui possibilità di essere introdotta a breve non sono campata in aria.

“Buongiorno, sono un contribuente indebitato con l’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Ho 25.000 euro di cartelle esattoriali e vorrei capire come mettermi in regola. Sono di fronte ad un bivio perché da un lato vorrei provare a chiedere la rateizzazione ordinaria che a quanto pare è diventata più favorevole adesso. Ma allo stesso tempo vorrei aspettare se davvero parte questa nuova rottamazione delle cartelle esattoriali che se non sbaglio allunga il periodo di dilazione. Secondo il vostro parere potrebbe davvero nascere la nuova rottamazione? Perché se fosse così aspetto un altro pò.”

Arriva la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali? Ecco le ultime novità

Se qualcuno come il nostro lettore fosse interessato alla rottamazione delle cartelle occorre dire immediatamente che al momento non è prevista. Al momento chi vuole fare pace con la propria situazione debitoria non può che passare dalla dilazione ordinaria. Ed in questo caso bisogna presentare istanza all’Agenzia delle Entrate Riscossione per chiedere la rateizzazione ordinaria. Che in effetti in virtù della nuova riforma della riscossione, è diventata più favorevole di prima. Ma è altrettanto vero che le possibilità che arrivi una nuova rottamazione non sono certo poche.
Suggerire di aspettare o di provvedere immediatamente alla richiesta di rateizzazione non è una cosa semplice. Perché motlo dipende da caso a caso. Perché se è imminente l’avvio di alcune procedure di esecuzione forzata come possono essere i fermi amministrativi piuttosto che i pignoramenti di stipendio, pensione o conto corrente, allora correre ai ripari quanto prima è necessario.


Al contrario chi ancora deve ricevere comunicazioni di questo genere, potrebbe anche aspettare qualche mese in attesa che la promessa o il progetto di una nuova rottamazione veda davvero i natali.

Le ultime esternazioni di Matteo Salvini sulla nuova rottamazione delle cartelle esattoriali

Quanto detto prima nasce da alcune considerazioni. In sede di lavorazione della legge di Bilancio e del decreto Fiscale la Lega di Matteo Salvini (ma anche Forza Italia), ha prodotto diverse proposte di nuova rottamazione delle cartelle. Con gli emendamenti alla legge di Bilancio in effetti era stata proposta questa nuova sanatoria. Solo che alla fine non è stato fatto più niente. Gli emendamenti sono stati respinti e nella manovra non è nata nessuna nuova sanatoria.
Ma in queste ore il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, cioè il leader della Lega Matteo Salvini in una diretta social ha dichiarato che la sanatoria delle cartelle esattoriali resta una priorità della Lega. E di conseguenza una priorità del governo. Anche perché proprio Salvini continua a criticare il concordato preventivo biennale, che a suo dire è stato un fallimento, considerandola una misura che deve essere sostituita da questa nuova rottamazione delle cartelle esattoriali.

Dal concordato preventivo biennale fallito al progetto della nuova rottamazione delle cartelle esattoriali

Dal momento che il concordato preventivo non ha raggiunto gli obiettivi che si era prefisso, secondo la Lega serve una rottamazione decennale delle cartelle esattoriali in favore di contribuenti che in passato non sono stati capaci di pagare tutto quello che avrebbero dovuto e voluto pagare dopo aver dichiarato i redditi per esempio. La nuova idea della rottamazione è esattamente quella inserita in alcuni emendamenti prima citati. Una rottamazione decennale come detto, perché verrebbe impostata in un modo specifico. Ai contribuenti verrebbe concessa la facoltà di definire in maniera agevolata le loro cartelle, che prima di tutto verrebbero tagliate di aggi di riscossione, sanzioni e interessi per ritardata iscrizione a ruolo.

E poi il pagamento potrebbe avvenire anche in 120 rate mensili tutte di uguale importo e senza maxi rate iniziali.

Cosa cambia dalla quater alla quinquies per la rottamazione delle cartelle esattoriali

Netto il cambiamento rispetto per esempio alla rottamazione quater che prevede meno rate e importi più elevati. Infatti oggi con la rottamazione quater i contribuenti hanno potuto sfruttare al massimo 18 rate trimestrali a scadenza fissa 4 volte all’anno fino al 2027. Ma con due maxi rate iniziali da versare in un lasso di tempo di soli 30 giorni (entro il 31 ottobre 2023 la prima ed entro il 30 novembre 2023 la seconda). Un fardello che ha spinto molti a non aderire oppure ad aderire per poi non avviare i pagamenti tanto che molti contribuenti dopo aver presentato domanda di definizione agevolata con la rottamazione quater oggi risultano decaduti. Senza considerare poi che rispetto alla precedente rottamazione la nuova sarebbe maggiormente flessibile. Infatti la decadenza con la rottamazione quater scatta alla prima rata scaduta e non saldata entro i 5 giorni lavorativi di tolleranza previsti.

Sanatoria, rateizzazione e cosa cambia

Con la nuova rottamazione il meccanismo che fa scattare la decadenza sarebbe come per le rateazioni ordinarie. Ovvero bisognerebbe saltare 9 rate anche non consecutive per finire fuori dalla sanatoria. In previsione di una proposta di legge che la Lega dovrebbe produrre, le domande di rottamazione quinquies dovrebbero partire nella prima parte del 2025, presumibilmente con scadenza il 30 aprile 2025. Per avviare le procedure di pagamento a partire dalla prima scadenza del 31 luglio 2025 (rata unica o prima rata del piano). Con cartelle da rottamare che sarebbero tutte quelle affidate all’agente della riscossione entro il 31 dicembre 2023.

Rate ordinarie e riforma della riscossione

Proprio la rateizzazione ordinaria al momento è la soluzione attiva di chi vuole mettersi in regola. E come detto c’è la possibilità di godere di piani di dilazione più lunghi.

Con la riforma della riscossione è entrata in vigore la norma che prevede 12 mesi in più di rate massimo concedibili per il biennio 2025-2026. Un progetto che porterà, sempre queste rate ad arrivare a, biennio dopo biennio a 120 rate dal 2031. Esattamente le stesse rate della nuova ipotetica rottamazione delle cartelle esattoriali e dei piani di rateazione straordinari che già oggi l’Agenzia delle Entrate Riscossione concede a chi dimostra con prova certa (l’ISEE per esempio), di avere delle importanti difficoltà economiche. In effetti già nel 2025 ci saranno contribuenti che anziché ottenere massimo 72 rate come è stato possibile fare fino al 2024, potranno ottenerne 84. Per poi aumentare la possibilità a 96 e 108 rate rispettivamente per i bienni 2027-2028 e 2029-2030.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

aumento pedaggi
Articolo precedente

Aumenti pedaggi, su quali tratte paghiamo di più in autostrada

pensione
Articolo seguente

Ritirarsi in pensione nel 2025? Le simulazioni con i coefficienti di trasformazione