Tredicesima più leggera per molti lavoratori. La pandemia ha messo a dura prova i datori di lavoro e per molte famiglie a Natale ci saranno quest’anno meno soldi da spendere.
Il Covid ha infierito molto sulle retribuzioni e, di conseguenza, ne risente anche la tredicesima. I lavoratori dipendenti che hanno beneficiato della cassa integrazione non maturano pienamente la gratificazione natalizia.
Tredicesima più leggera per molti lavoratori
Chi più e chi meno, quindi, quest’anno si vedrà la tredicesima alleggerita.
Secondo le stime, quest’anno saranno pagati circa 2 miliardi in meno di tredicesime a circa 10 milioni di lavoratori in Italia. Una cifra che incide mediamente del 10% sul monte complessivo totale delle tredicesime pagate ai lavoratori.
Cosa comporta questo? Meno soldi in tasca da spendere significa meno consumi e meno regali sotto l’albero a Natale. La tredicesima è usata normalmente proprio per le spese natalizie e per i pagamenti di tasse e bollette a fine anno. Così, mentre le seconde voci non potranno essere tagliate, il sacrificio ricadrà inesorabilmente sui consumi.
A chi spetta la gratificazione natalizia
La tredicesima spetta a tutti i lavoratori subordinati, a prescindere dalla tipologia contrattuale e dalla natura a tempo determinato o indeterminato dell’accordo stipulato. Spetta inoltre ai titolari di pensione.
Ne hanno diritto anche colf e badanti (lavoratori domestici), oltre ai lavoratori part time e a tempo determinato e ai lavoratori in cassa integrazione guadagni (Cig).
Generalmente la tredicesima equivale a una mensilità aggiuntiva della retribuzione. Ma il calcolo esatto è abbastanza diverso da quello che si fa per erogare lo stipendio. In linea generale, la tredicesima si calcola tenendo presente i mesi di lavoro del dipendente.
Se quest’ultimo ha lavorato per tutti i 12 mesi avrà diritto ad un’intera mensilità aggiuntiva.