Approvata con l’accordo bipartisan la riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, la norma che regola il licenziamento che ha subito modifiche con la riforma lavoro Fornero, la legge n. 92 del 2012.
Riforma articolo 18 Jobs Act
L’emendamento del governo, concordato con la maggioranza, all’articolo 4 della delega sul mercato del lavoro, il famoso Jobs Act, stabilisce la “previsione, per le nuove assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio”. Cosa significa? In sostanza che il lavoratore assunto con un contratto a tempo indeterminato, non avrà da subito diritto alle stesse tutele garantite dagli attuali contratti stabili, ma le otterrà gradualmente.
Le reazioni dei sindacati
Sul piede di guerra la CGIL, secondo cui l’articolo 18 “è lo scalpo che il premier Matteo Renzi porterà in Europa per avere flessibilità sui conti pubblici”, come dice il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che non esclude uno sciopero. Anche la Cisl è contraria a attacca: “Per ora c’è un job ghost, nessun ha potuto leggere una proposta dettagliata”, dice il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, parlando del jobs act a margine della festa dell’Udc a Chianciano Terme. “Quale strada si sta imboccando? – ha aggiunto – Nessuno conosce nulla di ciò che si sta decidendo. Vorremmo conoscere i dati. Spero si recuperi la trasparenza ed una discussione alla luce del sole. Le forze politiche e sociali ne hanno diritto ed hanno il dovere di sapere ciò che sta succedendo”. Potrebbe interessarti anche: Jobs Act, contratto indeterminato e articolo 18. Ultime novità Jobs Act, ferie e permessi retribuiti da donare ai colleghi. Ecco la novità